Una lima artigianale, delle lenzuola legate e tanta, tanta fortuna: sembrano gli ingredienti per una fuga da film, ma è proprio grazie a questi mezzi che due detenuti sono riusciti a fuggire dal carcere di Rebibbia. I due carcerati, Giampiero Cuttini di Primavalle e Sergio Di Palo, sono riusciti nella scorsa notte a segare le sbarre della cancellata di un cortile interno quindi, usando le lenzuola, si sarebbero calati giù dal muro di cinta. Infine, coperti dal buio della notte, si sono dati alla macchia: giunti nel parcheggio riservato alle guardie i due avrebbero raggiunto la via Tiburtina. Secondo gli inquirenti i due forse non sarebbero subito fuggiti, ma avrebbero atteso nelle immediate vicinanze del carcere, forse per prendere un ostaggio e coprire la loro fuga, forse in attesa di essere recuperati da qualche complice. Non appena le guardie si sono rese conto della sparizione dei due, pur senza la certezza che fossero già fuggiti dal carcere, è partita una massiccia caccia all’uomo, con posti di blocco istituiti lungo tutte le principali strade romane, in particolare lungo quelle che portano fuori dalla città, e addirittura con l’impiego di un elicottero per ispezionare le immediate vicinanze del carcere nonostante il buio. Durante le ricerche all’interno del carcere sono state ritrovate le lenzuola e una lima artigianale, probabilmente ottenuta lavorando un pezzo di ferro di un qualche armadietto in dotazione alle loro celle. Benchè si trattasse di un mezzo artigianale i fuggitivi sono comunque riusciti a segare le sbarre prima di essere scoperti dalle guardie. Nel frattempo la caccia all’uomo continua:gli identikit dei due evasi, che non dovrebbero essere armati, sono stati dati a tutte le forze dell’ordine, mentre gli investigatori stanno interrogando le famiglie dei due evasi.