Il mondo del giornalismo piange la scomparsa di Franco Di Mare, stimato inviato Rai e voce autorevole del reportage internazionale, deceduto a 68 anni dopo una lotta contro il mesotelioma, un tumore aggressivo legato all’esposizione all’amianto. Di Mare, con la sua tenacia e serenità, ha affrontato la malattia con la stessa forza con cui ha raccontato le guerre, non arrendendosi mai di fronte all’incurabilità del suo male.
Negli ultimi giorni della sua vita, Franco Di Mare ha celebrato l’amore con Giulia, compagna di otto anni, in un matrimonio che ha suggellato una relazione profonda e significativa, nonostante la differenza d’età e la battaglia contro il cancro.
La carriera di Di Mare è stata lunga e ricca di importanti passaggi: dal suo ingresso in Rai nel 1991, alla conduzione di programmi di punta e alla direzione di Rai3. Ha coperto i maggiori conflitti degli ultimi venti anni, diventando un punto di riferimento per il giornalismo di guerra e di inchiesta.
La rivelazione della sua malattia è avvenuta lo scorso aprile, in un’intervista coraggiosa in cui ha espresso la sua delusione per il mancato supporto ricevuto dalla Rai, l’ente per cui ha lavorato per decenni, nel suo momento di bisogno.
Nonostante la malattia e le difficoltà, Di Mare si è sempre considerato fortunato, circondato dall’affetto di familiari e amici, e protetto dall’amore di Giulia. La sua vita è stata un esempio di coraggio e di dedizione, sia nel lavoro che nella sfera personale.
Fabio Fazio, collega e amico, ha espresso il suo cordoglio, ricordando come la morte di Di Mare sia un evento che, nonostante l’inevitabilità, sorprende e lascia impreparati.
Franco Di Mare ha concluso la sua vita con la consapevolezza di essere stato fortunato, sopravvivendo a situazioni estreme e trovando nell’amore e nell’amicizia la forza per affrontare ogni sfida.