Casa

0.Casa“Casa è un posto dove appendere il cappello”, questa frase è di Bruce Chatwin, scrittore-viaggiatore inglese, di cui ricordiamo capolavori come “Anatomia dell’irrequietezza” e “In Patagonia”. Queste semplici e brevi parole ci descrivono ciò che è un viaggiatore: una persona con una doppia identità per cui la casa è solo un posto dove potersi rilassare e stare in pace nelle soste tra un viaggio e un altro ma anche quell’individuo che si sente bene, come a casa propria, in qualunque posto si trovi, appunto dove ripone il fantomatico cappello. Questo ci da l’idea di una persona che si adatta alle varie circostanze della vita, traendone beneficio da ciascuna di esse. Personalmente mi sento di dire di essere una ragazza che si adatta abbastanza bene ai cambiamenti, anche quelli di casa. Di case ne ho cambiate parecchie purtroppo per motivi economici e li per li credo sia per tutti un trauma; poi mi adatto subito. Questo perché casa non è di per se il luogo ma le persone che ci stanno dentro. Se si sta in una casa, sempre la stessa ma viviamo soli, isolati quella stessa dimora in cui stiamo da moltissimo tempo ci sembrerà una prigione, anche se forse è una villa con 8000 stanze e un giardino stile Versailles. Invece sentiamo più casa un appartamento (o qualsiasi alloggio) piccolo ma vissuto con le persone che amiamo che siano esse il proprio partner, figli, genitori, nonni, etc…. . Perché sono i sentimenti che fanno di una dimora LA PROPRIA CASA, il posto dove “riporre il cappello la sera” e stare tranquilli dai guai che sono fuori da quella porta. Basta poco per stare tranquilli, una casa, un caminetto quando fa freddo, il cibo sulla tavola e dei vestiti con cui andare fuori, ma soprattutto una persona da amare, con cui condividere gioie e dolori della vita, perché i problemi divisi in due si affrontano molto meglio che da soli, siano essi grandi o piccoli.
Casa: il luogo dove affrontare la vita con una marcia in più grazie a chi ci vive con noi.

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