Apophis colpirà la terra nel 2029

 

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L’asteroide Apophis è uno dei corpi celesti più monitorati dagli astronomi, perché la sua orbita interseca quella della Terra e potrebbe rappresentare una minaccia per il nostro pianeta. Scoperto nel 2004, Apophis ha un diametro di oltre 300 metri e una massa stimata di circa 40 milioni di tonnellate. Se dovesse colpire la Terra, avrebbe effetti catastrofici su una vasta area.

Tuttavia, le probabilità di un impatto sono molto basse e sono state progressivamente ridotte grazie alle continue osservazioni e ai calcoli più precisi sulla sua traiettoria. In particolare, si è esclusa la possibilità di una collisione nel 2029, quando Apophis ci passerà vicinissimo, a meno di 32.000 chilometri di distanza, ovvero un decimo della distanza che ci separa dalla Luna. Si tratterà del passaggio ravvicinato più vicino mai predetto per un asteroide di queste dimensioni.

L’unico scenario ancora aperto è quello del 2068, quando Apophis tornerà a sfiorarci e avrà una piccola probabilità di impattare con la Terra, stimata in circa 1 su 150.000. Questa stima tiene conto anche dell’effetto dell’accelerazione di Yarkovsky, un fenomeno che modifica l’orbita di un asteroide a causa della spinta asimmetrica dovuta alla radiazione termica emessa dalla sua superficie.

Per saperne di più su Apophis e sul suo comportamento, gli scienziati approfitteranno dell’occasione unica del 2029 per studiarlo con i migliori strumenti disponibili, sia da terra che dallo spazio. In questo modo si potranno ottenere informazioni dettagliate sulla sua forma, sulla sua composizione, sulla sua rotazione e sulla sua orbita. Queste informazioni saranno utili non solo per valutare meglio il rischio di impatto, ma anche per eventualmente elaborare una strategia difensiva in caso di necessità.

Apophis è quindi un asteroide da tenere d’occhio, ma non da temere. Rappresenta piuttosto una sfida scientifica e una fonte di conoscenza sul nostro Sistema solare e sui suoi abitanti.

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