Trova in un parcheggio 43mila euro all’interno di un borsello e li restituisce al legittimo proprietario

Trova in un parcheggio 43mila euro allinterno di un borsello e li restituisce al legittimo proprietarioUn grande gesto di onestà che ha cambiato il Natale a due persone. Poteva essere un Natale a sbafo per Luigi Tidei – che vive a Comunanza, dove lavora come autista in una ditta -, sposato e padre di tre figli, ma non si è fatto prendere nemmeno per un attimo dalla tentazione di intascarsi quei soldi non suoi. E sarà una festa allietata da un bel gesto perché – ha detto lui con una naturalezza e una bontà d’animo che sorprendono – “43 mila euro non cambiano la vita, ma una bella azione sì. E alla resa dei conti le uniche cose importanti sono queste”. È accaduto tutto nel parcheggio del Cuore Adriatico, nel tardo pomeriggio dell’altro ieri. Un commerciante residente in città si era recato al centro commerciale per fare acquisti. Con sé aveva quella grossa somma di denaro, che doveva essere trasferita in una cassaforte. Aveva lasciato l’auto in sosta ed era entrato. Una volta dentro, però, si è accorto di non avere con sé il marsupio: dentro c’erano il grosso portafoglio (del tipo di quelli solitamente usati dai benzinai), il cellulare e la carta d’identità. “Ero nel parcheggio e ho visto un grosso portafoglio per terra, era sotto una macchina – ha raccontato Luigi Tidei -. L’ho aperto e dentro c’erano tantissimi soldi (tutte banconote da 500). Mi tremavano le gambe”. Senza pensarci due volte ha cercato in mezzo a tutti quei soldi qualche elemento per risalire al proprietario e si è presentato a casa sua. “Quando ho visto Tidei e ho capito cosa aveva fatto, gli ho offerto una ricompensa. Non ha voluto niente”, dice l’uomo che aveva smarrito il borsello. “Oggi la maggior parte delle persone mi hanno preso per ‘fesso’, ma mia moglie e i miei tre figli la pensano come me, sono dalla mia parte. Non portiamo i soldi con noi dopo la morte, mentre le buone azioni restano. E le lacrime di chi ha riavuto il denaro valgono più di tante parole”.

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