Terremoto, la terra continua a tremare, 278 vittime il bilancio finora. Ad Accumuli il suolo si è abbassato di 20 centimetri. Domani ad Ascoli i primi funerali, presenti il Presidente Mattarella e il Premier Renzi. Proclamato il lutto nazionale

La terra non smette di tremare nelle zone colpite dal terremoto nel centro Italia. Alle 6:28 di stamani una scossa di magnitudo 4.8 ha provocato nuovi crolli ad Amatrice. Per fortuna non sono stati colpiti i vigili del fuoco, che hanno scavato tutta la notte per cercare dispersi all’Hotel Roma e in una casa privata.  Dopo l’ultima forte scossa di stamani è stato chiuso il ponte ‘A Tre Occhi’ sulla strada regionale 260, importante via di accesso verso il comune di Amatrice anche per i soccorsi. Tuttavia, “oggi dopo un sopralluogo sul ponte è stato identificato catastalmente un percorso alternativo”, ha annunciato il sindaco, Sergio Pirozzi, parlando ai microfoni di RaiNews24. Nella notte erano state registrate altre quattro scosse, tra le 2 e le 2.30, la più forte di 3.8 gradi Richter (il sisma era stato di magnitudo 6.0), secondo l’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia (Ingv). Altre scosse minori hanno seguito quella delle 6:28. I nuovi movimenti della terra hanno reso angosciosa la seconda notte nelle tendopoli delle centinaia di sfollati, in aggiunta alla temperatura scesa a 8-10 gradi. Resta la preoccupazione per i cosiddetti sciacalli, i ladri intenzionati a entrare nelle case abbandonate. Le forze dell’ordine presidiano in forze i borghi, ma alcuni gruppi di cittadini si sono organizzati autonomamente. Soprattutto diversi giovani hanno preferito dormire in tende proprie più vicino alle abitazioni. Una nuova tendopoli per gli scampati al sisma è stata intanto allestita ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli, tra i paesi più colpiti dal sisma. Può contare su 30 tende, per un centinaio di posti letto. E’ in corso a Palazzo Chigi l’incontro tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e i governatori delle aree colpite dal terremoto: Nicola Zingaretti (Lazio), Luca Ceriscioli (Marche), Catiuscia Marini (Umbria), Luciano D’Alfonso (Abruzzo). La riunione, ha spiegato D’Alfonso entrando nella sede della Presidenza del Consiglio, serve a stabilire “cosa serve da un punto di vista normativo per la gestione dell’emergenza e della ricostruzione”. Per quanto riguarda la sua regione, D’Alfonso ha spiegato che ci sono stati “crolli e danni in cinque Comuni”, ma nessuna vittima. Sale a 278 il bilancio delle vittime. Nella sola Amatrice hanno perso la vita 218 persone, mentre in tutto il Lazio la cifra complessiva è di 229. Nelle Marche, invece, si piangono 49 morti. L’ultimo aggiornamento della Protezione Civile sul numero dei feriti ospedalizzati è di 387. A Pescara Tronto è stata estratta ancora viva la bimba di circa 10 anni rimasta intrappolata sotto le macerie per circa 15 ore, mentre la sorella della piccola non ce l’ha fatta. Sono 1.500 le persone rimaste senza casa, perché distrutta o inagibile, nelle zone delle Marche devastate dal terremoto. Lo rende noto la Protezione civile regionale. La maggior parte dei senzatetto si concentra nel comune di Arquata del Tronto e della frazione di Pescara del Tronto, rasa al suolo.  Il suolo si è abbassato di 20 centimetri in corrispondenza di Accumoli per azione del terremoto.Lo indicano le prime immagini della faglia rilevate dai satelliti e rese note da Istituto Nazionale di Grofisica e Vulcanologia (Ingv), Consiglio Nazionale delle Ricerche e Dipartimento della Protezione civile. Le immagini della faglia sono state acquisite dal satellite giapponese Alos 2 (Advanced Land Observing Satellite-2), lanciato nel 2014 e in grado di funzionare sia nell’ottico che con il radar. In questo modo è stato possibile analizzare i movimenti del terreno fino a individuare la faglia sorgente del sisma di Amatrice, collocata a pochi chilometri di profondità nella zona compresa tra Amatrice e Norcia. A elaborare le immagini per conto del Dipartimento della Protezione Civile sono stati l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea/Cnr) di Napoli e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).  I funerali delle vittime marchigiane del terremoto si terranno domani mattina ad Ascoli Piceno in Duomo. Saranno presenti il Capo dello Stato, Sergio Mattarella e il Presidente del Consigli, Matteo Renzi. Lo ha annunciato il presidente della Regione Marche, nella riunione con la presidente della Camera Laura Boldrini e i parlamentari delle Marche. In concomitanza col rito, il Presidente del Consiglio ha proclamato una giornata di lutto nazionale con l’esposizione di bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici dell’intero territorio italiano. Nelle Marche non vi sono più dispersi, informano i Vigili del fuoco. “Le esequie religiose si svolgeranno martedì 30 agosto alle ore 18 ad Amatrice e sarà una celebrazione senza le salme ma in cui condivideremo o il dolore delle famiglie coinvolte” dal terremoto. Lo ha detto ad Amatrice il Vescovo di Rieti, Domenico Pompili, spiegando che poiché è impossibile “ipotizzare un momento in cui avremo tutte le salme e poiché alcune salme sono già state portate vie dai familiari”, la cerimonia che si svolgerà la prossima settimana sarà senza salme. “Ricorderemo tutte le vittime, quelle di Amatrice e anche quelle del comune di Accumoli. Saranno esequie religiose, e si svolgerà un’unica vera celebrazione e sarà a carattere comunitario”, ha aggiunto il Vescovo. E’ definitivo il bilancio delle vittime del terremoto ad Accumoli, nel reatino, uno dei paesi più vicini all’epicentro del sisma: le vittime sono 4 – padre madre e due figli piccoli morti nella casa travolta da un campanile -, 11 complessivamente comprese le frazioni circostanti.  Le ricerche di eventuali dispersi sono sospese da ieri in mancanza di altre richieste di ritrovamento, ha reso noto la protezione civile nazionale sul posto. Sono 290-300 circa gli scampati al terremoto, distribuiti in quattro campi, uno allestito nel campo sportivo del paese, gli altri a Grisciano, Illica e Fonte del Campo. Molti altri dei circa 5-600 tra residenti e villeggianti della zona sono ospitati da parenti e amici o sono tornati nei centri di provenienza. Tra le macerie dell’Hotel Roma si vedono materialmente quattro cadaveri che attendono di essere recuperati, e sono stati ritrovati i documenti di due giovani ospiti dell’albergo, che presumibilmente sono sotto le rovine. Lo ha confermato il funzionario dei vigili del fuoco Carlo Cardinali, che chiude così definitivamente la querelle sulla conta dei morti all’interno dello storico albergo. “C’erano circa 30 ospiti – ha spiegato Cardinali – ma almeno una ventina sono riusciti a fuggire prima del crollo definitivo. I due ragazzi di cui abbiamo trovato i documenti erano i padroni di un furgoncino parcheggiato nei pressi dell’hotel: appena sarà possibile le nostre squadre Usar dei vigili del fuoco procederanno al recupero dei cadaveri”. Il Roma è un luogo celebre anche come ristorante per la amatriciana, il piatto che prende il nome dalla città.

Sono saliti a cinque, dai tre aperti dopo la dichiarazione dello stato d’emergenza terremoto, i centri di ritrovo attivati dal Comune di San Severino Marche per gli eventuali senzatetto ma anche per chi volesse trascorrere la notte in strutture diverse dalla propria abitazione. Intanto è stato pubblicato sul sito della prefettura di Ascoli Piceno l’elenco dei nomi delle vittime finora accertate nella zona di Arquata del Tronto. Si tratta di 46 nomi tra i quali 14 di Arquata e 17 di Roma. Il Consiglio dei Ministri si è concluso poco prima delle 21 e in conferenza stampa Matteo Renzi ha detto che è stato dichiarato lo stato di emergenza per le zone colpite dal terremoto. Il Governo ha stanziato 50 milioni per la gestione dell’emergenza. I Vigili del Fuoco hanno, al momento, hanno estratto vive dalle macerie del sisma 238 persone, di cui oggi 23. Nell’area del terremoto sono presenti con 2.027 uomini e 400 mezzi che  “possono aumentare in qualsiasi momento se necessario”. Lo ha indicato il prefetto Bruno Frattasi, capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, nel corso dell’ultimo briefing della Protezione Civile.

C’è stato il primo arresto per sciacallaggio ad Amatrice: i Carabinieri del Comando provinciale di Rieti hanno arrestato un pluripregiudicato napoletano di 45 anni, sorpreso nel tentativo di forzare con un cacciavite la serratura di un’abitazione colpita dal sisma e disabitata. Soccorritori e forze dell’ordine segnalano il moltiplicarsi di episodi di sciacallaggio anche nel comune di Arquata, e in particolare nella frazione di Pescara del Tronto spazzata via dal terremoto di ieri. Secondo i soccorritori, in molti casi, si sono verificati episodi già nel corso della prima notte del sisma. Piccole crepe si sono aperte nella struttura esterna del Duomo di Urbino, che è stato transennato. Crolli nel monastero di S.Chiara a Camerino e, ad Amatrice, nella basilica di San Francesco e la chiesa di Sant’Agostino. Danni riscontrati anche alla Basilica di San Benedetto a Norcia, ma anche alle mura storiche della città. Lo conferma Antonella Pasqua Recchia, segretario generale del ministero di beni culturali e turismo. Il ministero dei beni culturali ha allertato le sue unità di crisi, in azione la task force italiana dei Caschi Blu della Cultura. A Roma sottoposto a verifiche il Colosseo, ma nessun danno. Il Castello della Rancia di Tolentino, edificio dell’XI secolo costruito come fattoria fortificata nella metà dell’XI secolo oggi adibito a centro culturale, famoso per la battaglia della Rancia del 1815 fra l’esercito di Murat, re di Napoli, e le truppe austriache, è stato dichiarato inagibile dopo il sisma. La chiesa cattedrale di Macerata, San Giuliano, ha riportato lesioni ”importanti” ed è stata dichiarata inagibile. Lo rende noto la Diocesi, dopo l’ultimo sopralluogo condotto insieme ai tecnici del Comune. Le fondamenta di ”San Giuliano” risalgono al X secolo, mentre l’edificio attuale, in stile neoclassico, è un rifacimento settecentesco della costruzione del ‘400 progettata da Cosimo Morelli.

“Duecentovantatre beni culturali colpiti solo nella zona più ristretta, di cui 50 gravemente danneggiati o crollati”. Il ministro della cultura Dario Franceschini annuncia i primissimi dati sui danni inferti dal terremoto al patrimonio dell’arte. E sottolinea: “È certamente un numero destinato a salire vista la vastità della zona colpita dal sisma”. I dati, spiega in una conferenza stampa, arrivano dalle prime ricognizioni dei carabinieri del Comando per la tutela dei beni culturali che da ieri mattina sono operativi sui luoghi del disastro. “Per la messa in sicurezza del patrimonio abitativo degli italiani da eventi sismici medi” il costo complessivo è “pari a circa 93 miliardi di euro”. E’ uno dei dati forniti dal Consiglio nazionale degli ingegneri (su elaborazione del suo Centro studi), a seguito degli eventi tragici nell’Italia centrale. Il complesso delle abitazioni residenziali, recita il dossier, “si presenta particolarmente vetusto e, per questa ragione, potenzialmente bisognoso” di interventi: circa “15 milioni di case (piu’ del 50% del totale) sono state costruite, infatti, prima del 1974, in completa assenza di una qualsivoglia normativa antisismica”. Sono oltre 350 i militari dell’Esercito e dell’Aeronautica militare impegnati con mezzi speciali nei soccorsi alle popolazioni colpite dal sisma tra le province di Rieti ed Ascoli Piceno. E’ quanto si legge in un tweet dello Stato maggiore della Difesa.  Sono operativi 570 operatori della sicurezza, di cui 320 nei Comuni di Amatrice e Accumoli e 250 nel Comune di Arquata del Tronto”. Così in una nota il ministro dell’Interno Angelino Alfano, al termine di una riunione tecnica di coordinamento che si è svolta al Viminale.

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