Tassista violentata da un cliente, fermato un romano di 30 anni

identikit tassista violentata da clienteC’è un sospettato per la vicenda della tassista violentata da un cliente a Roma. Si tratterebbe di un trentenne romano che sarà a breve sentito dagli inquirenti e dai magistrati che stanno lavorando al caso. L’uomo è stato portato negli uffici della questura solo poco tempo fa perché sospettato dell’aggressione della tassista di 43 anni picchiata, rapinata e abusata sessualmente venerdì mattina a Ponte Galeria. Secondo quanto si è appreso, la sua posizione è al vaglio degli inquirenti. Violenza sessuale, rapina e lesioni. A suo carico al momento, si sottolinea in ambienti investigativi, non ci sono provvedimenti di fermo o di arresto ma ci sarebbero forti indizi sulla sua responsabilità. Sul caso indaga la Squadra mobile. L’indagine è stata affidata al procuratore Maria Monteleone e al sostituto Eugenio Albamonte. Al momento i reati ipotizzati, nell’indagine già aperta contro ignoti, sono quelli di violenza sessuale, rapina e lesioni. Sabato gli investigatori hanno diffuso l’identikit dell’aggressore: italiano, 25-30 anni, magro, altezza medio bassa (tra 1,65 e 1,70), viso «pentagonale», capelli corti, scuri e mossi, labbra sottili e carnagione chiara. E poi quel particolare: occhi piccoli e scuri. Il profilo del ricercato era stato tracciato in base al racconto fatto dalla vittima dello stupro, che si trovava alla guida del suo taxi. L’aggressione è avvenuta poco dopo le 7 del mattino di venerdì in fondo a via Pescina Gagliarda, una strada periferica e isolata nella Piana del Sole, fra Roma e Fiumicino. L’uomo aveva preso il taxi al volo su via Aurelia, davanti all’Hotel Ergife. La donna di 43 anni – una delle circa mille tassiste romane sulle 8mila auto bianche in circolazione – non ha avuto esitazioni e si è fidata del suo aspetto. «Mi ha fatta fermare in quella strada – continua la quarantenne -, credevo volesse scendere, invece mi ha tirata indietro con lo schienale e mi ha dato un pugno in faccia». Stordita, dolorante, bloccata dal terrore, la tassista è rimasta lì in balìa del bruto. L’aggressione all’autista ha sconvolto tutti. Il presidente del 3570 Loreno Bittarelli chiede «più sicurezza, servono le telecamere sui taxi collegate alla nostra centrale». Protestano anche gli altri sindacati. E mentre il sindaco Ignazio Marino ricorda all’aggressore che «non può sentirsi degno di vivere da cittadino libero in questa città», il leader della Lega Nord Matteo Salvini parla di «castrazione chimica per lo schifoso». Molti tassisti romani hanno raccolto l’invito della Federtaxi che venerdì sera invitava ad esporre un nastro rosa sulle antenne delle auto in segno di solidarietà.

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