Tragedia in famiglia a Taranto. Un uomo di cinquant’anni, Luigi Alfarano, ha strangolato la moglie Federica De Luca, di vent’anni più giovane, ucciso a colpi di pistola il loro figlio di quattro anni e poi si è tolto la vita con un proiettile alla testa. L’uomo era un coordinatore dell’Ant, la fondazione che si occupa di assistenza ai malati oncologici. Il dramma ha avuto inizio nella casa della coppia in via Galera Montefusco, alle spalle della Concattedrale di Taranto. Secondo la prima ricostruzione degli investigatori, al culmine di una lite l’uomo ha picchiato la donna e poi l’ha strangolata. Successivamente si è allontanato in auto col figlioletto di quattro anni e ha percorso la strada statale 106 Jonica in direzione Reggio Calabria fino alla loro villa estiva in località Pino Di Lenne, tra Chiatona e Palagiano, dove ha ucciso il bambino con un colpo di pistola calibro 9 legalmente detenuta e poi si è tolto la vita. La ricostruzione è stata effettuata dagli agenti della squadra mobile di Taranto, secondo i quali alla base del duplice omicidio-suicidio ci sarebbero dissidi coniugali che ultimamente stavano sfociando in una separazione. E’ stata la madre di Federica a dare l’allarme e chiamare la polizia. La donna era preoccupata perché la figlia nel pomeriggio non si era presentata allo studio legale col marito per avviare le pratiche di separazione. Nell’appartamento della coppia la polizia ha trovato il corpo della donna riverso sul pavimento senza vita. Subito è scattata la caccia all’uomo, ma ormai la strage era compiuta. Nella villa al mare i poliziotti hanno trovato il corpo del cinquantenne steso accanto a quello del bambino. L’uomo non ha lasciato alcun biglietto per spiegare il gesto, probabilmente non premeditato. Il pubblico ministero di turno Remo Epifani ha disposto le autopsie che verranno eseguite dal medico legale Marcello Chironi. Il 10 marzo del 2008 la stessa zona della città fu teatro di una tragedia analoga. Un medico, il chirurgo vascolare Enrico Brandimarte, uccise la moglie e le due figlie di 11 e 14 anni a martellate e poi si suicidò tagliandosi le arterie femorali.