Stati Uniti, Alabama: bambino di otto anni picchia a morte una neonata. “Non voleva smettere di piangere”. Arrestato con l’accusa di omicidio

bambino di otto anni picchia a morte una neonata. Non voleva smettere di piangereAncora una storia di violenza che coinvolge minori negli Usa. In Alabama un bambino di otto anni ha picchiato a morte una bimba di un anno. «Non smetteva di piangere», ha raccontato. La polizia ha arrestato il bimbo con l’accusa di omicidio ed è la prima volta che un minore al di sotto dei 10 anni viene incriminato nello Stato per un simile reato. Anche la madre della vittima, Katerra Lewis, afroamericana di 26 anni, è stata arrestata per omicidio colposo: aveva lasciato la piccola da sola in casa insieme ad altri 5 bambini nessuno dei quali supera gli 8 anni. La vicenda è accaduta l’11 ottobre scorso, ma i dettagli sono emersi solo da poco e dopo che la polizia ha arrestato il bambino. Secondo la ricostruzione degli investigatori, la madre del piccolo e quella della vittima hanno lasciato i due bimbi in casa da soli insieme ad altri 4 per andare a ballare in un nightclub. La bambina, Kelci Devine Lewis, era nella culla ma ha iniziato a piangere subito dopo che la madre è uscita di casa. Il bambino si è avvicinato alla culla e iniziato a colpirla fino a quando la piccola non ha smesso di piangere. Le due donne sono tornate dal club solo a notte fonda. Ma la mamma di Kelci ha controllato la bimba solo la mattina dopo. La bimba era già morta. Il suo omicida è stato affidato al dipartimento dei servizi sociali in attesa dell’udienza presso il tribunale civile. «In Alabama non esiste il limite di età per il procedimento penale, ha spiegato Tobie Smith, dell’ufficio di assistenza legale di Birmingham. «Credo che saranno sollevate serie domande sulla questione se il bimbo abbia la capacità di comprendere il procedimento che lo attende. Sicuramente dovrà essere sottoposto a diverse sedute psichiatriche negli anni a venire», ha aggiunto. La madre della vittima ha pagato una cauzione di 15mila dollari e dovrà comparire in tribunale il 30 novembre. «Questo è di gran lunga uno dei casi più tristi di cui sono stato testimone da quando sono diventato un poliziotto», ha detto il portavoce delle forze dell’ordine, Sean Edwards. «Questo tipo di irresponsabilità da parte di un genitore è totalmente inaccettabile», ha aggiunto.

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