Potrei iniziare a scrivere questo post citando tanti bei luoghi comuni. Ve li risparmio. Ho un problema, sono arrabbiato. Si sono proprio incazzato. Vi racconto una storia. Due “giovani” sulla quarantina si incontrano, iniziano a frequentarsi, e dopo un po decidono di andare a vivere insieme. Lui lavora, lei da un po ha perso l’impiego e non riesce a reinserirsi, si insomma non trova nessun altro posto di lavoro. “Fortunatamente” lei può contare su un indennità di disoccupazione, che purtroppo non è infinita. In pratica è senza lavoro e senza nessuna prospettiva. Ma lei non si arrende, vuole avere un futuro, un lavoro dignitoso. Non chiede molto, il minimo per vivere decentemente, senza essere un peso per gli altri, nemmeno per il suo compagno. Una bella sera va da lui, e inizia a parlare, inizia a descrivere il suo sogno, che non è poi cosi irrealizzabile, vuole una sua attività. Costi quel che costi vuole costruire qualcosa, con le sue mani, consapevole di tutti i sacrifici che sarà costretta a fare, almeno per i primi tempi. Il suo compagno la ascolta, anche per diversi giorni, prende tempo, pensa, ragiona, i rischi e i sacrifici sono tanti, ma decide (fatemi aggiungere con grande coraggio) di fare suo il progetto della sua compagna. Lei felicissima lui un po meno. Iniziano a muoversi, il primo passo è la banca, poi la partita Iva il commercialista l’inps ecc ecc.. Vi risparmio tutte le condizioni essenziali per avviare un attività indipendente, probabilmente molti le conoscono gia, il problema sono le tasse. Ragazzi in Italia anche essere inquadrati come contribuenti minimi, appartenere al regime contabile dei minimi, costa, e costa tanto. Ora capisco perché in televisione sento sempre dire che le piccole medie imprese sono il motore dell’economia Italiana. Si si ora capisco. Sono ignorante in materia lo ammetto, almeno lo ero al 100% fino a poco tempo fa, ora ne so un po di piu, ed è per questo che sono incazzato. L’apertura e la gestione amministrativa di una piccolissima impresa hanno costi esorbitanti. In Italia non è possibile fare impresa. In Italia non è possibile fare impresa. Lo scrivo due volte. Io per diverso tempo ho sentito tanti politici parlare di agevolazioni per i nuovi imprenditori, se sono state attuate non bastano. La crisi c’è dappertutto, il lavoro non c’è, e chi decide di crearselo un lavoro ha una pressione fiscale altissima. Io da perfetto ignorante dico che cosi non si va avanti. Eppure la crisi c’è anche nel resto d’Europa, ma in altri paesi i tempi ma soprattutto i costi per chi vuole avviare una piccola attività sono molto piu bassi, in altri paesi una possibilità te la danno, io qui in Italia questa possibilità non la vedo. Alla fine i due hanno rinunciato, non si parla nemmeno di rischi, qua si perde tutto, non c’è nessun rischio, cosi c’è solo una certezza, in queste condizioni non si fa in tempo ad aprire che gia devi chiudere bottega.. Sono arrabbiato perché oggi è impossibile realizzare un sogno, che non è nemmeno cosi grande. Questa è la storia di chi ha cercato di non arrendersi ma la guerra l’ha persa lo stesso.
Piccola impresa, un sogno che è rimasto tale
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