Montalto Marche: Esplode una palazzina: tre morti e un ferito

Una terribile esplosione ha sconvolto la mattina di Montalto Marche. Una palazzina di due piani e quattro appartamenti (abitati solo i due a piano terra) situata nel primo centro storico è letteralmente saltata per aria. Uno dei due alloggi era abitato da una coppia di anziani; quello attiguo da un’altra signora, anch’essa in là con gli anni. Anche lo stabile vicino è stato investito dallo scoppio: ora risulta semidistrutto.

La donna che lo abitava è stata trovata morta. Sarebbe deceduta sul colpo. Si tratta di Maria Napoli (in De Angelis), 81 anni. I coniugi Arnaldo Bartolini Dina Merlonghi sono stati estratti vivi. La moglie, tirata fuori dalla macerie alle 11.50, è stata trasportata in eliambulanza all’ospedale Torrette di Ancona per la gravità delle sue condizioni; il marito è stato ricoverato al ‘Mazzoni’ di Ascoli, ma non ce l’ha fatta. I vigili del fuoco hanno trovato  anche Gina Timo, vicina della coppia. La donna era già morta.

Il forte odore nella zona fa pensare all’esplosione dovuta ad una fuga di gas, probabilmente lasciato aperto ieri sera ed innescato stamattina dall’accensione dei fornelli. Pare che già da qualche giorno alcuni residenti della zona avessero segnalato l’odore di gas nei pressi della casa. Sul posto stanno operando circa 40 vigili del fuoco di Ascoli, Fermo, San Benedetto, col supporto dei colleghi di Macerata e Ancona.

Non corre pericolo di vita Dina Merlonghi. La donna era stata trasportata in eliambulanza al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Ancona, che nel pomeriggio ha diffuso un bollettino sulle sue condizioni. ‘’La signora – si legge – ha riportato un politrauma facciale e costale assieme ad alcune ferite che necessitano di un trattamento chirurgico che sarà effettuato entro le prossime ore’’. Un ulteriore bollettino medico sarà diramato domani entro la mattinata. Arnaldo Barolini, il marito,  aveva riportato in particolare una serie di traumi agli arti, ma era lucido e cosciente quanto è stato soccorso. E’ morto durante l’intervento chirurgico cui è stato sottoposto nell’ospedale di Ascoli, probabilmente a causa di una lesione interna.

Tre nuclei familiari, per un totale di otto persone, che abitano nelle case vicine sono stati evacuati a scopo precauzionale.

La Procura di Ascoli aprirà un fascicolo per l’ipotesi di reato di disastro colposo. Sul posto è andato il sostituto procuratore Cinzia Piccioni, che sulle cause dell’accaduto ha detto: “L’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un’esplosione per fuoriuscita di gas propano liquido (gpl) che ha saturato l’ambiente. Da stabilire cosa abbia innescato l’esplosione”.

Secondo quanto si è appreso i due appartamenti al piano terra della palazzina crollata erano alimentati uno a metano e l’altro con un serbatoio di gpl, di dimensione superiore a quella di una comune bombola ad uso domestico.

Il serbatoio alimentava le utenze dell’appartamento, sia per la cucina che per il riscaldamento. Si attende la relazione dei vigili del fuoco che stanno operando sul posto e che in questa prima fase sono stati soprattutto impegnati a portare i soccorsi alle persone coinvolte nella tragedia.

La Procura dovrà appurare se la fuga di gas sia stata accidentale o se, ipotesi ritenuta molto meno probabile, l’ambiente in cui è avvenuta l’esplosione (quasi certamente l’appartamento in cui viveva da sola Luigia Timo) sia stato saturato volontariamente in un gesto estremo. Quanto all’innesco, si pensa all’accensione di un interruttore o alla scintilla dei fornelli della cucina. La palazzina è servita da una doppia rete, una di metano e l’altra di gpl. Il bombolone di quest’ultimo, che può contenere fino a 2.750 litri è regolarmente autorizzato e interrato. I carabinieri stanno intanto ascoltando alcune persone che nei giorni scorsi avevano segnalato un odore di gas nella zona. E’ anche probabile che sia stato avvertito perché i lavori per la rete del metano sono relativamente recenti.

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