L’Europa trova l’accordo, alla Grecia programma di aiuti da oltre 80 miliardi

L’accordo sulla Grecia è arrivato. Il premier belga Charles Michel ha scritto su Twitter un secco «Agreement», per segnalare il raggiungimento dello scopo dopo un eurosummit fiume nella notte. La conferma è arrivata poi dal presidente della Ue, Donald Tusk: «Accordo unanime», ha twittato, «Tutto è pronto per il programma Esm per la Grecia con riforme serie e sostegno finanziario». «Dopo 17 ore abbiamo raggiunto l’intesa ed ora la Grecia sarà in grado di condurre negoziati nell’ambito dell’Esm», il fondo salva-stati, ha detto il presidente Ue Donald Tusk al termine del vertice. «Gli aiuti Esm saranno con rigide condizioni», ha detto ancora Tusk, precisando che ora i ministri delle finanze dovranno decidere «con urgenza come aiutare la Grecia con un finanziamento ponte». Tusk ha detto che l’Eurogruppo di oggi pomeriggio si occuperà già da subito del prestito ponte: «I ministri delle Finanze discuteranno oggi per via d’urgenza del fabbisogno finanziario della Grecia nel breve termine», ha spiegato il presidente Ue. «Non avremmo potuto accettare la Grexit e la Grexit non ci sarà. Era l’obiettivo per cui ci siamo sempre battuti», ha esultato, in conferenza stampa, il presidente della Commissione europeaJean-Claude Juncker, che ha poi affermato: «Non credo sia un accordo umiliante per i greci, e non credo che altri europei perderanno la faccia, è un tipico accordo europeo». Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha detto che l’accordo sulla Grecia prevede la creazione di un fondo che «privatizzerà asset di Stato per realizzare profitti, e servirà ad abbattere il debito e alla ricapitalizzazione delle banche».Dijessebloem ha poi sottolineato che ora il parlamento greco deve legiferare molto rapidamente: «C’è ancora molto da fare». L’accordo, ha detto il presidente dell’Eurogruppo, permetterà di ricapitalizzare le banche greche con 25 miliardi di euro subito. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha affermato che l’accordo raggiunto all’unanimità sulla Grecia ha più vantaggi che svantaggi: «Questo è un piano A», ha detto, «un piano B non è necessario». Merkel ha poi spiegato che il terzo intervento finanziario a favore della Grecia sarà di 82-86 miliardi, di cui 24 miliardi per il sistema bancario. La cancelliera ritiene che la fiducia tra i partner dell’Eurozona «potrà essere ristabilita» se quanto concordato sarà applicato nei tempi e nei modi stabiliti. Del debito della Grecia, per la Merkel, si parlerà una volta che ci sarà una valutazione positiva del programma di aiuti. Merkel ha escluso un haircut mentre ha detto che sarà l’Eurogruppo a definire i dettagli del prestito ponte. Quello di oggi è un accordo «nell’interesse della Grecia, dell’Europa, della Francia», ha detto il presidente francese Francois Hollande, sottolineando che senza un’intesa a Bruxelles rischiava di essere colpita la «credibilità dell’Europa». Il capo dell’Eliseo ha poi confermato che la dichiarazione finale pubblicata al termine dell’eurozona sulla Grecia verrà esaminata mercoledì dall’Assemblea Nazionale di Parigi. «Ciò che è stato aperto oggi è il negoziato che consente alla Grecia di accedere a un nuovo piano di aiuti, il resto si farà nei prossimi giorni», ha precisato Hollande, sottolineando che le banche greche resteranno certamente chiuse per qualche giorno, il tempo che i finanziamenti vengano finalizzati. «Ciò che ho voluto andava oltre l’interesse dalla Grecia, era nell’interesse dell’Europa ma anche nell’interesse della Francia – ha aggiunto – Perchè l’interesse della Francia non si dissocia da quello dell’Europa». Il premier greco Alexis Tsipras, lasciando l’Eurosummit, ha detto: «Abbiamo evitato il trasferimento dei nostri beni all’estero», spiegando che «Abbiamo lottato duro» a Bruxelles e ora lo faremo in Grecia contro «gli interessi» consolidati. La Grecia, ha detto Tsipras, ha lottato «fino alla fine» per un accordo sul debito per garantire stabilità finanziaria: «L’accordo di oggi mantiene la liquidità e dà speranza di ripresa. Sappiamo che l’accordo sarà difficile da attuare. Ma abbiamo ottenuto l’alleggerimento del debito e finanziamenti a medio termine». «Accordo umiliante». Così Panagiotis Lafazaris, ministro dell’energia e leader dell’ala radicale di Syriza, definisce il compromesso raggiunto ad Atene in una nota a nome di “Piattaforma di sinistra” pubblicata sul sito parapolitika.gr. Il direttore del Fmi Christine Lagarde ha detto: «È stato laborioso, ma è un buon passo per ricostruire la fiducia, ora dobbiamo continuare a mettere in atto gli impegni». Lo spread tra Btp e Bund, con l’accordo sulla Grecia, precipita a 117,4 punti, dai 135 dell’apertura. Il rendimento del titolo italiano è sceso al 2,11%. In flessione anche lo spread tra Bonos e bund, a 116, con il rendimento sul titolo spagnolo al 2,09%. La Borsa di Milano apre la seduta in rialzo: il Ftse Mib guadagna lo 0,83% a 23.131 punti. Avvio in deciso rialzo per la Borsa di Parigi con l’indice Cac-40 che sale dell’1,4% a 4.989 punti. Bene anche Francoforte, che apre a +1,5% con il Dax a quota 11.479 punti. È stata una nottata di trattative, a tratti drammatica. In uno dei momenti più duri del negoziato, nella notte, il premier greco Alexis Tsipras si è tolto la giacca e porgendola ha detto: «Prendete anche questa!». Trenta ore, quindici dei ministri finanziari e quindici dei capi di Stato e di governo. Ecco i numeri dell’eurosummit di stanotte per cercare l’accordo. I governi dell’Eurozona erano profondamente divisi e nell’ultima riunione plenaria dopo una serie di riunioni ristrette, si è discusso su una bozza di compromesso. Un progetto di conclusioni è stato predisposto da Merkel, Hollande, Tsipras e Tusk. Ma restano aperte varie questioni a partire dal ruolo del Fondo monetario internazionale nel terzo salvataggio e nella supervisione della politica economica greca e dalla creazione di un fondo in cui i greci dovrebbero trasferire attivi per 50 miliardi (ma i greci prevedono privatizzazioni solo per 7 miliardi) per garantire le privatizzazioni promesse. Dal testo di questo compromesso è saltato il riferimento a Grexit, a favore del quale si sono battuti per tutta la giornata di ieri Germania, Olanda, Finlandia, Slovacchia, i paesi baltici. Nel durissimo negoziato questo fronte si è scontrato con Francia, Italia, Portogallo e in parte Spagna. Il momento politico è altamente drammatico. Per il prestito ponte necessario a fronteggiare i pagamenti alla Bce (3,5 miliardi il 20 luglio) e altri successivi si dovrebbe ricorrere Efsm, cioè il meccanismo europeo di stabilità finanziaria istituito nel 2010 per fronteggiare la crisi ed è servito a finanziare i programmi di Irlanda e Portogallo. Oltre all’impatto sui mercati finanziari, la Bce deve prendere la decisione sulla fornitura di liquidità alle banche elleniche ed è proprio dagli istituti che può avviarsi il meccanismo di bancarotta. Non è un caso che Mario Draghi, presidente della Bce, abbia più volte sollecitato i capi di stato e di governo a riflettere sul rischio per a stabilità finanziaria della zona euro dell’uscita della Grecia dall’unione economica e monetaria. «Ho bisogno di una prospettiva credibile di accordo» per mantenere o anche aumentare la fornitura emergenziale di liquidità. Una delle condizioni per avere l’aiuto, che ora viene calcolato fra 82 e 86 miliardi di euro, è che il parlamento greco entro mercoledì approvi le leggi sulle misure economiche fondamentali a partire dalla riforma delle pensioni e dall’aumento dell’Iva. Ciò aprirà per Tsipras un problema politico perchè ci si aspetta che non riesca ad avere la sua maggioranza e dovrà ricorrere a un allargamento del sostegno al governo. La bozza di compromesso sul tavolo dei capi di stato e di governo è durissima. Di fatto Atene tornerà ai tempi della Troika con un controllo invasivo e generalizzato sulle scelte pubbliche. Si tratta di un commissariamento al quale peraltro la Grecia era abituata fino al cambio di governo cinque mesi fa. Le misure economiche sono sostanzialmente le stesse di cui si parla da settimane e che in buona parte erano state bocciate dal referendum greco. Fonti greche hanno indicato che il governo sarà in grado di presentare entro oggi o domani in Parlamento le misure. Il negoziato ha messo in luce lo scontro tra due visioni della convivenza degli Stati nella zona euro, evidenziato dallo scontro diretto fra Hollande e Merkel sulla gestione del dossier greco nelle ultime ore, due diversi sensibilità e posizioni sul rischio di Grexit sia per i suoi aspetti economico-finanziari che per i suoi aspetti geopolitici.

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