curva ascoli

Prima la retrocessione in Lega Pro, quindi in estate la rottura definitiva tra tifosi e società, poi l’addio da presidente dopo 18 anni di Roberto Benigni. Infine, il fallimento deciso dal Tribunale. Ma l’Ascoli Calcio è piu viva che mai. Il 5 gennaio, in occasione di Ascoli-Frosinone, si terrà la giornata dell’Orgoglio ascolano: il ‘Del Duca’ dovrà vestirsi a festa e sostenere la squadra, non solo dagli spalti, ma anche nella sua rinascita societaria. Un bell’incasso procurerebbe ossigeno alle casse di Corso Vittorio Emanuele che permetterà al collegio dei curatori di mantenere in vita l’Ascoli fino all’ingresso di nuovi imprenditori, pronti a impossessarsi del titolo sportivo. Senza dimenticare i quasi ventimila euro raccolti dal giorno del fallimento dai tifosi. A gennaio, poi, probabilmente si terrà l’asta per ‘consegnare’ la squadra ad un nuovo presidente. In pole c’è l’imprenditore italo-canadese Francesco Bellini. Secondo i ben informati, Bellini, due settimane fa in città, avrebbe già in mente come intervenire, nel caso ci fossero da subito le condizioni: subito una prima tranche di investimento, un mercato con quattro, cinque uomini di spessore e un nono posto da conquistare. Insieme alla scelta di persone esperte del settore tecnico ai quali dare mandato di assicurare una gestione sportiva all’altezza. La seconda strada porta a Battista Faraotti, titolare della ‘Fainplast’, che però non interverrebbe da solo, ma accompagnato da qualche altro industriale (Ubaldi?). Ma nel calendario del prossimo anno anche temi più spinosi: come le controversie col Comune di Ascoli circa la titolarità della sede di Corso Vittorio Emanuele, così come quella sul pagamento dei canoni mai corrisposti a Palazzo Arengo dalla vecchia gestione. Senza dimenticare il Calcioscommesse. Tre partite dei bianconeri (tra cui Ascoli-Ternana della penultima di campionato) sono tra quelle segnalate nell’ultimissimo filone dell’inchiesta. Potrebbero rappresentare un buco nell’acqua o tutto il contrario. Staremo a vedere. Certo è che il 2014, si spera, dovrà farsi carico di tutto ciò che di negativo è accaduto nelle ultime tre stagioni, liberarsene e piantare le basi di una nuova storia bianconera. E’ già troppo tempo che il Picchio non torna a volare come sa.

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