Insultata sul web per aver difeso la sperimentazione sugli animali

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“Invito Brambilla, Lav e Partito animalista europeo a combattere contro l’utilizzo degli animali dove non è fondamentale per l’esistenza umana: la caccia, i macelli, gli allevamenti di pellicce. Anziché fare tanto rumore mediatico, e ostacolare il lavoro dei ricercatori potreste raccogliere fondi e investire soldi per cercare un metodo alternativo valido» agli esperimenti sugli animali.”

Questo è stato l”appello di Caterina Simonsen, una ragazza di 25 anni studentessa di Veterinaria all’Università di Bologna, gravemente malata e costretta per 20 ore al giorno a restare attaccata a un respiratore. Il motivo? Aver difeso su un social network la sperimentazione animale. La ragazza appare nella foto con il respiratore sulla bocca e un foglio in mano: «Io, Caterina S. ho 25 anni grazie alla vera ricerca che include la sperimentazione animale. Senza la ricerca sarei morta a 9 anni. Mi avete regalato un futuro». Il post, rilanciato dalla pagina “A favore della sperimentazione animale”, ha totalizzato 2.690 condivisioni e 13.893 “Mi piace”. Ma ha suscitato anche una pioggia di insulti. E anche minacce che Caterina ha consegnato alla polizia postale, con i nomi degli autori dei post.

Alcuni dei messaggi ricevuti dalla studentessa: “Se crepavi anche a 9 anni non fregava nulla a nessuno, causare sofferenza ad esseri innocenti non lo trovo giusto” “Per me potevi pure morire a 9 anni, non si fanno esperimenti sugli animali, razza di bestie schifose” “Magari fosse morta a 9 anni, un essere vivente di m… in meno e più animali su questo pianeta”

“Non capisco il perché di tanta cattiveria” replica la giovane. Seduta sul letto, circondata da decine di farmaci che deve assumere e dai macchinari che le permettono di respirare, la ragazza spiega in due video come trascorre la sua giornata: affetta da 4 malattie rare per sopravvivere passa dalle 16 alle 22 ore al giorno attaccata a un respiratore.

Personalmente, subito dopo essere venuto a conoscenza di questa storia ho pensato al rispetto che bisognerebbe avere verso le persone che soffrono. Gli insulti ricevuti da questa ragazza sono pura e semplice demagogia, sono frasi dette senza avere un minimo di informazione scientifica. Io di solito prima di dare fiato alla bocca accendo il cervello. Non c’è molto altro da aggiungere. Un grande in bocca al lupo a Caterina.

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