Israele sotto attacco: la guerra con Hamas si intensifica

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Israele sotto attacco Israele è in stato di guerra con Hamas, il movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza. Da sabato 7 ottobre, il Paese è sotto un attacco massiccio da parte dei militanti palestinesi, che hanno lanciato migliaia di razzi, infiltrato commando armati e usato mezzi aerei e navali per colpire obiettivi civili e militari. Israele ha risposto con una controffensiva aerea e terrestre, mirata a distruggere le infrastrutture e i nascondigli di Hamas. Il bilancio delle vittime è drammatico: oltre 200 morti e 1.700 feriti tra i palestinesi, più di 200 morti e 1.400 feriti tra gli israeliani.

 Le cause dell’escalation

L’attacco di Hamas è stato scatenato da una serie di motivi politici, religiosi e strategici. Tra questi, il rifiuto di riconoscere lo Stato di Israele e la sua esistenza, la rivendicazione dei territori occupati da Israele nella guerra del 1967, la protesta contro le restrizioni imposte da Israele all’accesso alla moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, considerata sacra dai musulmani, e il tentativo di sfruttare la debolezza del governo israeliano, diviso tra diverse forze politiche e in crisi dopo le ultime elezioni.

La sorpresa di Hamas

Hamas ha sorpreso Israele con la sua capacità di sferrare un attacco su larga scala, coordinato e diversificato. Oltre ai razzi, che hanno raggiunto anche le città di Tel Aviv e Gerusalemme, Hamas ha usato mezzi insoliti come ruspe, deltaplani, parapendii e barche per superare il confine con Israele e attaccare i kibbutz e le postazioni militari. Inoltre, Hamas ha preso in ostaggio alcuni soldati israeliani, mostrando le loro foto sui social media.

 La reazione di Israele

Israele ha reagito con determinazione all’attacco di Hamas, dichiarando lo stato di guerra e mobilitando le sue forze armate. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha promesso di difendere il Paese dai “terroristi” e di infliggere un duro colpo a Hamas. L’aviazione israeliana ha bombardato decine di obiettivi a Gaza, tra cui edifici governativi, tunnel sotterranei, postazioni di lancio dei razzi e depositi di armi. L’esercito israeliano ha anche inviato carri armati e truppe verso la Striscia di Gaza, preparandosi a un’eventuale invasione terrestre.

 Le reazioni internazionali

L’attacco di Hamas a Israele ha suscitato le condanne della comunità internazionale, che ha espresso preoccupazione per l’escalation della violenza e ha chiesto una tregua immediata. L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno riconosciuto il diritto di Israele a difendersi dai “terroristi”, ma hanno anche invitato a evitare vittime civili e a rispettare il diritto internazionale umanitario. Il mondo arabo si è diviso tra il sostegno a Hamas da parte dell’Iran, che si è detta “orgogliosa” dei combattenti palestinesi, e la mediazione dell’Egitto, che ha offerto i suoi buoni uffici per contenere la crisi. La Russia si è detta “sorpresa” dall’azione lanciata da Gaza e ha chiesto il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite sul conflitto.

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