“Il luogo più infestato d’Italia: Il Castello di Rotta”

Il castello di rottaNel comune di Moncalieri, nella provincia piemontese di Torino, vi è situato un antichissimo edificio di origine medievale, il castello della Rotta. Prendendo la statale 193 di Villastellone si raggiunge facilmente il castello passando da Moncalieri da cui è distante 10 chilometri: attraverso un sentiero polveroso si giunge ad un piazzale in cui sorge l’antico edificio. Il castello o casaforte (antica residenza signorile fortificata del periodo medioevale, costruzione protetta, utilizzata sia dal signore rurale per conservare i prodotti agricoli ed impedirne i furti ma anche dai nobili cittadini che, per difendersi, costruivano edifici collegati tra loro da cortine murarie e riparati da torri, in modo da poter dimorare in un loco sicuro e difendibile per la famiglia e i suoi alleati) è messo in uno stretto spazio tra la statale 193 e l’autostrada per Torino, collocato in una pianura delimitata da fiumi come il Po, lo Stellone e il Banna, al confine sud della circoscrizione comunale di Moncalieri e quella di Carignano. Prima la posizione del castello era altamente strategica, mentre le sue condizioni attuali sono alquanto ridimensionate. Al momento della sua costruzione il maniero era messo a difesa del ponte sul torrente Banna, dove vi passava la strada romana che proveniva da Pollenzo. Tale edificio ha in effetti uno strano nome e su tale particolarità sono state proposte varie delucidazioni: rotta (sconfitta militare), rotha (roggia, fossa per l’irrigazione), rotta (il rompimento di argini, luogo o spazio aperto, la via rupta, cioè la rotta delle navi). Comunque l’edificio, che fu chiamato nel quindicesimo secolo Grancia Rupta, si ergeva in una pianura aperta e poco abitata. La grancia difatti era una fattoria fortificata dove venivano raccolti i prodotti della stessa tenuta. Cronache riferiscono che il castello avesse una destinazione templare e giovannita mentre altre fonti dicono che sia stato costruito dopo la soppressione del poc’anzi citato ordine. A prescindere da questo la costruzione fu eretta per la difesa dei briganti perché nella metà del ‘400 erano finiti i conflitti tra feudi o comuni, in quanto la pianura piemontese era sotto la giurisdizione del duca di Savoia. La casaforte fu soggetta a vari proprietari come romani, longobardi, templari (che lo tennero per 300 anni) e nel ‘500 i Savoia. Il 30 ottobre 1732 vi morì pazzo l’abdicatario re di Sardegna Vittorio Amedeo II, rinchiusovi dal figlio Carlo Emanuele III.

Ma passiamo alla parte più interessante della storia di tale castello: le molteplici e svariate apparizioni di fantasmi in loco. E’ ritenuto difatti uno dei luoghi più infestati d’Italia; specialisti ed esperti del genere paranormale hanno messo sotto studio tali fenomeni pubblicando anche fotografie e documenti di ogni genere. Infatti le leggende che ruotano intorno al maniero sono addirittura centinaia, le testimonianze oculari di visioni nemmeno si contano e molti esperti giungono da lontano per studiare tale posto. A detta dei vari studiosi del castello esso è stato costruito in una posizione strategica che ne favorisce le apparizioni extra-umane in quanto sorge nel punto dove si intersecano due particolari linee di forza terrestre. Le testimonianze di persone che hanno potuto constatare con i propri occhi le numerose apparizioni di fantasmi nel castello sono tante e spaziano in ambiti davvero affascinanti. C’è chi dice che davanti al portone di ingresso ha visto apparire il fantasma di un cavaliere a cavallo che vaga con la propria testa sotto il braccio. Testimonianze affermano che lo stesso si diverta a correre a tutta velocità dentro e fuori il castello con la sua testa sotto braccio! Poi, vicino alla cappella, è possibile scorgere lo spettro di un monaco che prega inginocchiato sul terreno. Secondo un’antichissima leggenda si tratterebbe di un giovanotto del 1300 che avrebbe perso la sua amata il giorno stesso del loro fidanzamento. Durante la festa di fidanzamento, il castello fu assalito da un gruppo di feroci Saraceni che costrinsero la futura fidanzata del giovane a suicidarsi pur di non diventare la schiava di quei barbari. Alla fine di questi feroci combattimenti che durarono l’intera notte e conclusisi con la sconfitta dei Saraceni, il principe scoprì il corpo morto della sua promessa sposa e, distrutto dal dolore, decise di farsi frate e arruolarsi nelle crociate per andare a liberare la Terra Santa. Le cronache dell’epoca non riportano altre notizie sul giovanotto ma leggende locali dicono con certezza che egli, dopo aver combattuto i mori, tornò a casa, nelle sue terre natìe, per morirvi. Altre persone affermano invece che lo spettro del frate non è quello del giovane cavaliere ma semplicemente il fantasma di un prete. Questo prete sarebbe stato murato vivo dentro una delle torri del maniero da parte dei cavalieri templari e, data la crudele morte subita, non avrebbe ancora trovato pace. Un altro fantasma che spesso ricorre nelle storie e nelle testimonianze di chi ha avuto l’ardire di visitare il castello di notte è quello di uno spettro a cavallo che impugna una spada e che al petto espone in bella vista una grossa croce.

Trattasi probabilmente del fantasma del cavaliere templare le cui ossa furono ritrovate pochi anni fa mentre si svolgevano i lavori di restauro del maniero a pochi metri da sotto terra vicino al portone d’ingresso dello stesso castello. Inoltre, dal balcone del terzo piano si scorge il fantasma di una donna che, secondo alcune testimonianze, sembra che abbia dialogato addirittura con le persone che erano giunte casualmente in quel luogo. C’è chi d’inverno, viaggiando in macchina sulla strada che costeggia il castello, dice di poter vedere una dama misteriosa vestita di nero (la donna del terzo piano) che passeggia nella campagna e svanisce nel nulla. Dicono sia la padrona di casa, una donna bionda che si racconta essere una giovane suicidatasi lanciandosi dalla torre nel vuoto sottostante. La poveretta fu praticamente costretta al suicidio in quanto il marito le perpetuava di continuo violenze e angherie: per sfuggirne si tolse la vita. Il fenomeno paranormale più inquietante è però quello che accade nella notte che intercorre tra il 12 giugno e il 13 quando si dice che passano addirittura una processione di spettri che si dirige verso il castello. Su tali spettri non si sa molto ma il fatto che appaiano in gruppo rende la visione ancora più inquietante! Le leggende che circondano questo castello infestato sono tante e davvero curiose quindi se siete dei tipi coraggiosi o semplicemente amate il mistero il mio consiglio sarebbe di visitare il castello di Moncalieri o castello della Rotta, luogo di nuove apparizioni, rumori di voci, passi e grida di spettri che imperniano ogni giornata. Purtroppo però, essendo attualmente residenza privata, non è possibile addentrarsi liberamente. Il proprietario, Augusto Oliviero, stufo di questo movimento accentuato di morti più che di vivi ha intensificato la privacy al maniero rendendolo sempre più inaccessibile. Lo stesso Oliviero è affascinato alle leggende dei fantasmi che dimorano il suo castello ma è più interessato ai documenti che ne comprovino le apparizioni più che alle chiacchiere. Sta di fatto che il lato storico-esoterico di questo antico maniero è davvero molto affascinante e nessuno può rimanerne completamente indifferente.

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