Appalti pubblici, 19 arresti per tangenti tra dirigenti Anas e imprenditori: coinvolto un deputato

Appalti pubblici 19 arresti per tangenti tra dirigenti Anas e imprenditoriI finanzieri del Comando provinciale di Roma impegnati nell’operazione «Dama nera 2» stanno eseguendo 19 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti e funzionari di Anas Spa, di imprenditori titolari di aziende appaltatrici di opere pubbliche e di un avvocato. Coinvolto anche un deputato. Oltre 50 le perquisizioni in corso; sequestrate disponibilità finanziarie per circa 800mila euro, considerate profitto dei reati di corruzione. L’operazione vede impegnati oltre 250 uomini delle Fiamme gialle. Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta degli elementi acquisiti nel corso delle indagini condotte dal Nucleo di polizia tributaria di Roma, coordinato dalla Procura di Roma. L’operazione rappresenta la seconda tranche dell’inchiesta scattata a ottobre dell’anno scorso sulle mazzette pagate dagli imprenditori destinatari degli appalti ai funzionari dell’Anas. Tra questi Antonella Accroglianò, la dirigente soprannominata “dama nera”. Ed è proprio sulla base delle sue ammissioni e dei successivi riscontri e verifiche effettuati dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma, che sono scattati i provvedimenti di oggi. Il politico coinvolto è Marco Martinelli, attuale parlamentare di Forza Italia. Romano di 53 anni, a Martinelli, in base a quanto si apprende, è stato notificato oggi dalla Guardia di finanza un avviso di garanzia. «Le persone che sono state oggetto questa mattina di provvedimenti cautelari sono quelle che erano state già arrestate nella prima fase delle indagini e già licenziate da Anas con procedura accelerata, con qualche attesa eccezione». Lo si legge in una nota del Consiglio di amministrazione dell’Anas a proposito degli arresti effettuati questa mattina dalla Guardia di Finanza e che, puntualizza il comunicato, «rientrano nell’ambito degli sviluppi dell’indagine “Dama nera” ed erano attesi». Secondo quanto si apprende tra gli inquirenti, dieci dei provvedimenti cautelari riguardano indagati che erano già in carcere o agli arresti domiciliari nell’ambito della prima fase dell’inchiesta, mentre gli altri nove sono a carico di persone finora in libertà: si tratterebbe di imprenditori, e non di dipendenti dell’Anas. Il Cda commenta «positivamente i nuovi provvedimenti cautelari emessi dalla Procura di Roma, anche grazie alla collaborazione attiva di Anas prestata nel corso di questi mesi», si legge ancora nella nota. «Vogliamo ringraziare pubblicamente la Procura di Roma per l’aiuto fondamentale che sta dando al nuovo vertice di Anas nel fare chiarezza sul passato, mettere ordine e tutelare la parte sana dell’Azienda, che è costituita dalla stragrande maggioranza dei dipendenti. La Procura, con cui stiamo attivamente collaborando da qualche mese, ha strumenti di indagine che in questi casi sono indispensabili per perseguire i corrotti», ha dichiarato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani, a nome anche delle consigliere di amministrazione Cristiana Alicata e Francesca Moraci. Anas comunque «ha avviato immediatamente la richiesta alla Procura di Roma degli atti dell’indagine per poter espletare in tempi rapidi tutte le azioni ritenute necessarie a tutela dell’Azienda nei confronti di eventuali altri dipendenti infedeli, a partire dal licenziamento».

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