Ucciso durante una rapina nella sua gioielleria in via dei Gracchi a Roma

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Ucciso durante una rapina nella sua gioielleria in via dei Gracchi a RomaC’è paura e incredulità tra commercianti e abitanti del centralissimo quartiere Prati a Roma dove nel pomeriggio è stato ucciso durante una rapina il gioielliere 70/enne Giancarlo Nocchia, proprietario di una storica bottega di via dei Gracchi. «Siamo sconvolti» ripetono amici e negozianti fermandosi a pochi metri dall’ingresso della gioielleria dove sono ancora in corso i rilievi dei carabinieri. Giorgio, titolare di un bar a pochi metri di distanza, con le lacrime agli occhi racconta di averlo trovato lui morto entrando nel negozio assieme ad altri due amici. «Non riuscivamo a parlare con Giancarlo così siamo entrati nel negozio e l’ho trovato per terra dietro al bancone. È stato un dolore enorme perchè ci conoscevamo da trent’anni. Non era un semplice collega, era un amico vero – prosegue – conosco molto bene anche la moglie e il figlio. Capisco la rapina, ma perchè ucciderlo come un animale?». E c’è chi racconta di averlo visto l’ultima volta stamattina. «Come tutti i giorni abbiamo fatto colazione al bar – dice un commerciante – non riesco a credere che gli sia successa una cosa del genere». E tra i commercianti sale il timore che possano ripetersi episodi del genere. «Chi ha un’attività mette sempre in conto di poter subire furti o rapine – dicono alcuni negozianti – ma non di dover morire per andare a lavorare: è impensabile. E con l’estate il rischio di rapine aumenta sempre», aggiungono. A precipitarsi sul posto i famigliari del gioielliere, sposato, e padre di un ragazzo di vent’anni. «È assurdo morire cos’ – dice tra le lacrime la sorella Rita – eravamo cinque fratelli, contenti di esserci tutti nonostante avessimo raggiunto una certa età. Da oggi non è più così. Anche se dovessero individuare i responsabili non cambierebbe nulla». Ad aspettare di avere notizie sull’accaduto anche il fratello Paolo, che l’ha visto l’ultima volta sabato scorso e che racconta: «Giancarlo aveva subito altre rapine: tre negli ultimi anni. Era molto attento e diffidente, mi meraviglio che possa avere aperto la porta a qualcuno. Forse si sono introdotti sorprendendolo alle spalle al momento della riapertura dopo la pausa pranzo».

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