E’ salito a 247 morti e 264 feriti il bilancio ufficiale provvisorio delle vittime del devastante terremoto di magnitudo 6 che ha colpito ieri, 24 agosto, il Centro Italia. A quasi trenta ore dal sisma che ha devastato Amatrice Accumoli e Pescara del Tronto, si contano 190 morti nel Reatino e 57 nell’Ascolano, secondo gli ultimi dati di prefetture e Protezione civile. Mentre tra le macerie si è continuato a scavare senza sosta, nelle tendopoli e nei centri di accoglienza allestiti tra Lazio e Marche è trascorsa la prima notte dopo il terremoto. L’incremento delle vittime – 247 al momento -, spiegano alla Protezione Civile, è legato al fatto che durante la notte si è completata una attività di trasporto di vittime. I feriti ospedalizzati sono 264, ma accanto a questi ci sono feriti che non sono ricoverati in ospedale e che fanno cambiare questo numero. La Protezione civile evidenzia infine “lo sforzo che tutte le strutture operative stanno facendo con uomini e mezzi altamente specializzati da tutta Italia”. Nella notte sono stati utilizzati circa 1200 posti letto, rispetto ai 3400 predisposti. “Una notte normale” , come l’ha definita Gianni Scamuffa, responsabile del campo di Pescara del Tronto, frazione di Arquata in provincia di Ascoli Piceno. Nel centro marchigiano sono stati oltre un centinaio coloro che hanno scelto le strutture messe a disposizione dalla Protezione civile. Altri hanno invece dormito nel palazzetto di Amatrice o nelle tende portate ad Accumoli. Nelle zone la temperatura si è mantenuta su livelli accettabili anche la notte. Quasi tutti sono quindi riusciti a dormire, pur nelle sistemazioni di emergenza.
Intorno al campo dove sono state allestite le prime tende, circondato dalle auto dove molti hanno trascorso la notte, tanti passano da un gruppo all’altro per chiedere se hanno qualche informazione di un proprio caro. La caratteristica di questo dramma è la grande dignità delle persone colpite che seppur segnate dal dolore manifestano una grande riconoscenza ai tanti volontari che sono accorsi da tutta Italia, ognuno cercando di essere utile come può: chi con le proprie mani, chi con le proprie conoscenze tecniche e anche quelli con un cane da tartufo che alla bisogna potrebbe essere utile a rintracciare qualche superstite ancora sepolto dalle macerie. “Sono stremati dalle scosse”, sottolinea uno dei soccorritori impegnati. “Abbiamo portato cibo e coperte a volontà”, ha spiegato Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice. “Molti – ha aggiunto – sono stati quelli che hanno preferito cercare di dormire un po’ nelle loro auto”. Spesso non lontano dalle case danneggiate dal sisma di magnitudo 6 che ieri ha squassato Lazio, Marche e Umbria, costringendo oltre 1.500 persone a lasciare le loro abitazioni. Una notte ancora caratterizzata dalle scosse, la più forte delle quali di magnitudo 4.5 alle 5:17 con epicentro tra Accumoli ed Arquata del Tronto. Anche se la gente nelle tende sembra quasi che non se accorga più. “Cresce il numero dei morti, ad Amatrice siamo già a oltre 200”: lo ha detto stamani Sergio Pirozzi, sindaco del centro laziale devastato dal terremoto, spiegando che altri cadaveri sono stati estratti durante la notte. Almeno due persone sono morte nel crollo dell’Hotel-ristorante Roma, albergo storico del centro di Amatrice. Lo si è appreso da fonti dei soccorritori. Il Roma è un luogo celebre anche come ristorante per la amatriciana, il piatto che prende il nome dalla città. “Sotto le macerie dell’Hotel Roma di Amatrice – afferma il sindaco Pirozzi – potrebbero esserci intrappolate una settantina di persone, al momento sono stati estratti solo due corpi”.
Sono 290-300 circa gli scampati al terremoto ad Accumoli, a pochi chilometri da Amatrice, nel reatino, uno dei centri più vicini all’epicentro del sisma. E’ quanto reso noto dalla Protezione civile nazionale, presente sul posto. Gli sfollati di Accumoli e delle frazioni circostanti sono distribuiti in quattro campi, uno allestito nel campo sportivo del paese, gli altri a Grisciano, Illica e Fonte del Campo. Molti altri dei circa 5-600 tra residenti e villeggianti della zona sono ospitati da parenti e amici o sono tornati nei centri di provenienza.
Gli sfollati ospiti del campo di Pescara del Tronto si stanno organizzando per cercare di recuperare i loro effetti personali dalle case danneggiate o distrutte dal terremoto. Lo fanno cercando di mettersi d’accordo tra loro davanti alle tende. “Devo prendere quello che rimane da casa dei miei genitori a Capodacqua” dice Giovanna. Mancano in particolare vestiti e medicinali ma anche documenti. “La notte è andata bene e abbiamo riposato ma siamo senza niente” ha detto Emidia un’altra degli ospiti. “Devo tornare in casa – ha aggiunto – per recuperare medicine e documenti. Ho passato qui la notte mentre mio marito non ha voluto abbandonare casa”.
E’ intanto proseguito senza sosta, nonostante il buio, il lavoro dei Vigili del fuoco per recuperare eventuali superstiti sotto alle macerie. Un lavoro delicato che ha interessato tutto il cratere del sisma. E nel quale sono impegnati 880 pompieri, con 250 mezzi. “Il numero dei morti continua a crescere e ad Amatrice siamo già a oltre 200” ha intanto detto il sindaco Sergio Pirozzi.
Durante la notte la terra ha continuato a tremare fra Lazio, Umbria e Marche, con un centinaio di repliche a partire dalla mezzanotte, che portano il numero complessivo a più di 300, secondo un’evoluzione che rientra nella norma. “Finora le repliche si stanno susseguendo in modo coerente con quanto prevedono i modelli teorici, ossia secondo il processo che ci si aspetta immediatamente dopo una scossa principale, ma non sappiamo se potranno avvenire scosse più forti”, ha detto il sismologo Massimo Cocco, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Fino alle ore 8 del 25 agosto, segnala l’Ingv, sono state registrate più di 470 repliche, dopo la forte scossa di 6.0 di mercoled notte in Italia centrale. In particolare sono stati “85 gli eventi sismici localizzati di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0, quello avvenuto nella zona di Norcia (PG) con magnitudo 5.4 alle 04:33” sempre mercoled. I più forti terremoti della notte appena trascorsa sono quelli avvenuti alle ore 01.22 italiane di magnitudo 3.8, alle ore 05.17 italiane di magnitudo 4.5 e alle ore 06.51 italiane di magnitudo 3.9. Oltre la metà delle scosse avvenute nella notte hanno colpito la zona di Rieti, con una cinquantina di terremoti di magnitudo compresa fra 2 e 3. La replica più forte, di magnitudo 4.5 è arrivata alle 5:17 e ha colpito il reatino. Anche questa volta la zona più colpita è stata quella in cui è avvenuta la scossa principale, ossia quella compresa tra Accumuli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Due le scosse di magnitudo compresa fra 3 e 4: la prima, di magnitudo 3:8, è avvenuta alle 1:22 nel reatino e due minuti più tardi la seconda, di magnitudo 3,4 ha colpito la zona di Ascoli Piceno. “Al momento – ha osservato il sismologo – la situazione si sta evolvendo in modo tale da indicare che la porzione di crosta terrestre più interessata è quella compresa fra Amatrice a Sud e Norcia a Nord”. Protezione civile e soccorritori di varie istituzioni proseguono nella realizzazione dei campi attrezzati per ospitare i superstiti del terremoto che ha colpito Amatrice. “Questa notte abbiamo ospitato nel campo della Regione Lazio – riferisce Gennaro Tornatore direttore della Protezione civile della Regione Lazio – 100 persone e contiamo di arrivare ad ospitarne 250 e oltre, comunque campi a misura umana. Tra le 80 e le 100 persone hanno dormito nelle auto parcheggiate vicino al campo ed ora è in allestimento un secondo dell’Anpas per altre 250 persone. Abbiamo messo a punto – prosegue Tornatore – una delle cucine che forniscono i pasti ai superstiti e ai tanti soccorritori”. Il dipartimento della Protezione civile della Regione Lazio è impegnato nei paesi colpiti dal terremoto con oltre 350 uomini che forniscono un’ampia serie di attività di supporto ai superstiti ma anche alle altre organizzazioni presenti sul territorio. E’ a rischio crollo il ponte delle Tre Croci sulla SS 260 detta Picente. Il ponte è pericolante dopo la scossa dell’altra notte, hanno ceduto le spallette laterali, e il piano è inclinato. L’Anas ha chiuso al traffico privato la strada per Amatrice da Montereale e lo consente solo ai mezzi di soccorso leggeri. L’accesso da sud ad Amatrice passa quindi per Poggio Cancelli con una deviazione più lunga rispetto alla 260.