Stati Uniti e Messico confermano ipotesi. Nel 2014 l’inizio di una nuova era glaciale

piccola era glaciale

Il clima terrestre si sta raffreddando: è ciò che sostiene, ormai da anni, lo scienziato russo Habibullo Abdussamatov. Secondo tale ipotesi, dal 2014 assisteremo ad una graduale diminuzione delle temperature che porteranno il nostro pianeta a vivere una piccola “Era Glaciale”. Il clima del Nord Europa, compreso quello del Regno Unito, diverrà presto gelido, con inverni simili a quelli siberiani, ma ripercussioni anche per le altre stagioni. L’Europa meridionale subirà un cambiamento meno drammatico, ma certamente rilevante. Le simulazioni indicano che il raffreddamento potrebbe raggiungere il picco nel 2050, per poi durare per tutto il resto del secolo. La colpa? Tutta dell’attività solare, che indebolendosi, influenzerebbe significativamente la temperature terrestre. Secondo Abdussamatov, il riscaldamento globale nel corso degli ultimi decenni del ventesimo secolo non è legato alla CO2, ma alla de-gassificazione di grandi quantità di biossido di carbonio rilasciato in atmosfera dagli oceani a causa della radiazione solare.

A supporto della propria teoria ci sarebbero una serie di fattori:

-I cinque periodi di freddo dell’ultimo millennio (nel 1030, 1315, 1500, 1680 e 1805) si sono verificati tutti durante minimi dell’attività solare, i cosiddetti Minimi di Maunder.
-Il “global warming” s’è verificato nel secolo scorso anche su Marte e sugli altri pianeti del sistema solare, senza il concorso di gas serra.
-Negli ultimi 15-17 anni la temperatura media del pianeta, non è più salita.
Gli ultimi dati di temperatura media a livello globale evidenziano effettivamente una “frenata” del surriscaldamento terrestre. Il grafico sottostante mostra le anomalie termiche media mensili a partire dal 1958 misurate con l’ausilio dei satelliti. Si evidenzia la salita della temperatura a partire dalla metà degli anni ’70 fino ai primi anni 2000 e una successiva stazionarietà o addirittura leggero calo. E’ inoltre plottata la curva che rappresenta le concentrazioni di CO2 rilevate dall’Osservatorio di Mauna Loa (Hawaii); il differente andamento proprio a partire dagli anni duemila suggerisce che l’aumento di CO2 non porta necessariamente ad un aumento della temperatura, o meglio, è solo uno dei fattori che però in questo caso non risulta predominante. I dati di anomalia sono calcolati in base al periodo 1998-2006, una scelta dell’autore (Ole Humlum, Climate4you), dettata dalla vicinanza del suddetto periodo ai giorni nostri. Vista la “pazza” Primavera che abbiamo vissuto, notizie del genere trovano la strada in discesa, ma è d’obbligo scendere col freno tirato. La condizione climatica che abbiamo vissuto (e che stiamo tutt’ora vivendo) è il frutto di un’anomalia e non può essere definito uno scenario climatico (che riguarda condizioni climatiche permanenti per tempi molto più lunghi).Resta comunque da vedere quale sarà il comportamento del clima nei prossimi mesi ma soprattutto nei prossimi anni, e soprattutto sarà necessario valutare meglio l’influenza del Sole, il primo imputato nell’eterno contrasto tra sostenitori del Global Warming e decisi oppositori dello stesso.

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