Sentenza Ruby. Berlusconi condannato a 7 anni con interdizione ai pubblici uffici

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Silvio Berlusconi è stato condannato a sette anni di reclusione per concussione e prostituzione minorile, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Saranno anche trasmesse alla Procura della Repubblica quasi tutte le testimonianze della difesa, affinchè si valuti la possibile commissione di reati. La quarta sezione penale del Tribunale di Milano ha usato il pugno di ferro con Silvio Berlusconi, dopo sette ore di camera di consiglio. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Sono state necessarie oltre 50 udienze e 26 mesi di processo per stabilire una prima verità giudiziaria sull’ormai famoso bunga bunga. “Cene eleganti”, sosteneva il Cavaliere, dove non si faceva nulla di male, tanto è vero che si entrava tranquillamente con il telefonino e nessuno ha potuto mai scattare foto compromettenti. Cene a contenuto “orgiastico”, ribatte invece la Procura, organizzate “per il piacere sessuale” del padrone di casa all’interno di “un sistema prostitutivo”.Adesso, a tre anni dall’esplosione dello scandalo, c’è finalmente una sentenza che mette una parola certa: il bunga bunga aveva natura sessuale e il Cavaliere sapeva che Ruby era minorenne. Quanto alla famosa notte del 27 maggio 2010, quella in cui Ruby fu fermata dalla polizia e poi affidata a Nicole Minetti, le sette telefonate dell’allora premier configurano il reato di induzione indebita, come adesso si chiama la concussione dopo la riforma Severino.

Ma perchè Silvio Berlusconi non va in galera?  E’ una delle domande più frequenti che circolano sui social network tra le migliaia di messaggi che accompagnano la sentenza di condanna. Con una pena di 7 anni, più i 4 anni inflitti in Appello per il processo Mediaset, più una serie di altri processi pendenti – pensano in molti – l’ex presidente del Consiglio dovrebbe finire in carcere. In realtà Berlusconi non può essere arrestato per vari motivi. Il principale è che le condanne a suo carico (Mediaset e Ruby) non sono definitive. In sostanza Silvio Berlusconi è – fino a sentenza definitiva – non colpevole e la legge prevede che l’imputato goda di tutte le relative garanzie finché il processo non si sarà concluso. Il magistrato può valutare se esistano il pericolo di fuga e/o la pericolosità sociale del soggetto per chiedere al giudice un ordine di arresto. Trattandosi tuttavia di un senatore, la richiesta dovrebbe passare attraverso l’autorizzazione del Parlamento. In ogni caso, la procura di Milano non ritiene che l’imputato Berlusconi debba essere arrestato e non hanno pensato a provvedimenti restrittivi neanche in sede di indagine preliminare sul caso Ruby, quando avrebbero potuto – in ipotesi – paventare un pericolo di inquinamento delle prove. Ovviamente le garanzie di cui sopra valgono anche per l’interdizione (in questo caso) perpetua dai pubblici uffici e dunque anche dall’attività parlamentare, inflitta a Berlusconi quale pena accessoria.

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