funerale con carrozze e Rolls Royce per il boss dei Casamonica«Guardate, guardate come muore un re», dice una vecchia rom sul sagrato di piazza San Giovanni Bosco, al Tuscolano. È appena arrivato, a bordo di una carrozza nera del 1910 trainata da tre file di cavalli irlandesi, il feretro di Vittorio Casamonica, il boss del clan che ha messo sotto scacco Roma Est, specializzato in spaccio di droga e usura. Il corteo, partito da via di Roccabernarda, nel cuore della Romanina, il regno di questa potente cosca di origine nomade che controlla il mercato degli stupefacenti della Capitale, arriva nella chiesa del Tuscolano alle 11. Ad accogliere la salma del “re degli zingari”, 65 anni, morto di tumore, c’è la banda Panizza di Frascati, che omaggia il boss defunto con le note della colonna sonora del Padrino. Familiari e affiliati al clan applaudono o piangono, o si disperano. Tutta la piazza intanto è invasa da Jaguar e Mercedes in doppia fila, oltre ai 12 suv, carichi di corone di fiori, che hanno accompagnato la carrozza durante il corteo funebre. Il traffico va subito in tilt. Due autobus rimangono bloccati dalle auto parcheggiate in mezzo alla piazza. Sono costretti a far scendere i passeggeri. All’esterno della chiesa intanto è stata appesa una gigantografia con la scritta «Vittorio Casamonica: Re di Roma», insieme a un fotomontaggio che raffigura il vecchio boss, con tanto di crocefisso, accanto al Colosseo e alla Basilica di San Pietro. Un concetto rafforzato in un altro manifesto: «Hai conquistato Roma, ora conquisterai il paradiso». Il funerale va avanti. Il prete che celebra la messa assicura che Cristo «aspetta a braccia aperte questo nostro fratello». Quando la messa finisce, c’è tempo per un ultimo colpo di scena . Un elicottero rosso sorvola la piazza e, proprio quando la bara viene portata fuori per partire verso il Verano a bordo di una Rolls-Royce, sparge sulla folla centinaia di petali rossi. E al clan della Romanina regala l’illusione che a piovere siano «le lacrime del cielo».

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