Reddito di cittadinanza: non può essere tolto e si può riavere a spese dello Stato

Il reddito di cittadinanza è una misura sociale introdotta dal governo italiano nel 2019. Si tratta di un sussidio economico erogato a famiglie con basso reddito, che ha lo scopo di garantire un reddito minimo a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro situazione lavorativa.

Il reddito di cittadinanza è stato molto criticato da alcuni partiti politici, che lo considerano un sussidio inutile e dannoso. Tuttavia, il reddito di cittadinanza ha avuto anche molti sostenitori, che lo considerano una misura necessaria per combattere la povertà e l’esclusione sociale.

Uno degli argomenti più comuni contro il reddito di cittadinanza è che si tratta di un sussidio che non incentiva le persone a lavorare. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che il reddito di cittadinanza non ha un impatto negativo sull’occupazione. In alcuni casi, addirittura, il reddito di cittadinanza ha incentivato le persone a trovare un lavoro.

Un altro argomento comune contro il reddito di cittadinanza è che è troppo costoso. Tuttavia, il costo del reddito di cittadinanza è inferiore al costo dell’assistenza sociale che sarebbe necessaria senza di esso. Inoltre, il reddito di cittadinanza ha un impatto positivo sull’economia, in quanto genera consumi e investimenti.

In conclusione, il reddito di cittadinanza è una misura sociale che ha dimostrato di essere efficace nel combattere la povertà e l’esclusione sociale. È una misura che vale la pena di mantenere, anche se è costosa.

Inoltre, il reddito di cittadinanza non può essere tolto, perché è un diritto costituzionale. L’articolo 38 della Costituzione italiana recita: “Ogni cittadino ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vecchiaia, e per la tutela della maternità e dell’infanzia.” Il reddito di cittadinanza è uno strumento che permette di realizzare questo diritto.

Se il reddito di cittadinanza dovesse essere tolto, molte persone sarebbero costrette a vivere in povertà. Questo avrebbe un impatto negativo sull’economia e sulla società italiana.

“L’RdC è una prestazione assistenziale, non può essere tolta permanendo lo stato di bisogno. Bisogna andare dal giudice (del lavoro e previdenza) tramite avvocato con il patrocinio a spese dello Stato. La protezione sociale è un diritto costituzionale: una volta apprestata una misura essa non può essere tolta, come suggerisce la giurisprudenza pacifica della Consulta. Non possono togliere l’assegno sociale, le pensioni di invalidità, e neppure l’RdC”. Insomma come più volte affermato dalla Corte Costituzionale non si può togliere una tutela senza ragionevolezza e senza garantire un’alternativa.

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