Fossi stato in lui sarei rimasto lassù, quaggiù non ce la stiamo passando bene. Dopo 6 mesi si è conclusa la missione nello spazio di Luca Parmitano. L’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) è atterrato nella steppa del Kazakhstan intorno alle 3,49 ora italiana, dopo un viaggio di circa tre ore. Con lui il comandante russo Fyodor Yurchikhin e la collega americana Karen Nyber. Come previsto, la Soyuz si è separata in tre parti lasciando bruciare il modulo orbitale e quello di propulsione nell’atmosfera. Il modulo di discesa, con a bordo i tre cosmonauti ha raggiunto temperature fino a 1600 gradi, si sono così accesi sei retrorazzi a propellente solido per rendere più morbido l’atterraggio. A circa 10 chilometri di quota il paracadute si è aperto automaticamente, rallentando la corsa da 864 a 324 chilometri orari. Poi l’atterraggio nella steppa. Parmitano è stato l’ultimo ad essere estratto dalla navetta e la sua prima reazione nell’essere di nuovo a Terra è stato un sorriso felice. Ora è diretto a Houston per affrontare un periodo di riabilitazione. A confermare le buone condizioni del 37enne siciliano è la moglie Kathy. “Ho appena parlato con Luca e sta alla grande! Come se avesse fatto un giro sulle montagne russe!”, scrive su Facebook la donna dopo aver seguito a distanza il rientro del marito sulla Terra. Insieme agli astronauti è tornata sulla Terra anche la torcia olimpica dei Giochi Invernali di Sochi 2014, protagonista della spettacolare missione all’esterno dell’ISS di Oleg Kotov e Sergei Riasanski, in veste di speciali tedofori. Il 7 febbraio 2014 accenderà la fiamma olimpica.
Parmitano è tornato sulla terrra, missione compiuta per l’astronauta italiano
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