Nel tabacco “Pueblo” insetticidi e diserbanti

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Fumo il tabacco da mesi ormai (voi non fumate, fa male alla salute) e questa proprio non me la sarei mai aspettata. Non fumo il “Pueblo” non mi è mai piaciuto, però a questo punto inizio ad avere dubbi anche sul tabacco che fumo tutti i giorni. Nel “Pueblo” di additivi non ce ne sono. Di pesticidi, invece, ce ne sono tanti. Ben quindici: 9 insetticidi, 3 fungicidi, 2 nematocidi e un persino un diserbante. Un “record” che riguarda, secondo il settimanale dei consumatori “Il Salvagente”, il tabacco trinciato “Pueblo”, uno dei più diffusi in Italia proprio perché considerato “naturale”. I pesticidi però, racconta Il Salvagente, sono stati trovati solo in un campione di tabacco: test fatti successivamente su un secondo campione dello stesso Pueblo ma di un lotto diverso, non hanno riscontrato lo stesso tenore di residui. Come mai? Sulla base dell’analisi del “Salvagente”, il Codacons ha segnalato la società produttrice del Pueblo all’Antitrust. Tutto comincia quando nella redazione del Salvagente arriva una scatola di Pueblo da 100 grammi, portata da un redattore. Quando la scatola viene aperta, racconta il sito di Kataweb, il tabacco ha un forte “puzzo di alcool”. Così la redazione del giornale chiede chiarimenti ai produttori che, tempo qualche giorno, rispondono in modo interlocutorio. ”Tutte le tracce rilevate nelle vostre analisi derivano da sostanze legali e accreditate le cui concentrazioni sono ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge”, assicura al Salvagente Steffen König, responsabile del controllo di qualità della Pöschl Tabak. Il Codacons, rileva una nota, ”a seguito dell’inchiesta realizzata dal settimanale Il Salvagente relativa al tabacco ‘Pueblo’, ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust, ai Monopoli di Stato e ai Ministeri della Salute e dello Sviluppo Economico”. La crisi economica e l’aumento del costo delle sigarette, sottolinea il Codacons, ”ha portato un numero sempre maggiore di italiani a ricorrere alle cosiddette sigarette ‘fai da tè, ossia realizzate in proprio utilizzando il tabacco trinciato. Il prodotto, afferma l’associazione dei consumatori, è presentato come molto naturale, ”senza additivi” e ottenuto solo da “100% foglie di tabacchi Virginia. Una miscela tradizionale realizzata con tabacchi americani Virginia, coltivati anche nelle riserve naturali, in condizioni ottimali, dagli indiani pellerossa d’America”. Dalle analisi di laboratorio condotte per conto de Il Salvagente presso l’Università Federico II di Napoli, rileva il Codacons, ”sembrerebbe, invece, essere emerso un carico di fitofarmaci, con la presenza contemporanea di 9 insetticidi, 3 fungicidi, 2 nematocidi e un diserbante. Senza considerare poi che, fatta eccezione per il Cymoxanil, la legislazione italiana vieta l’impiego nella coltivazione del tabacco delle altre sostanze rilevate”. Alla luce dei risultati dell’inchiesta, il Codacons ha presentato esposto all’Antitrust ritenendo come ”nella fattispecie in esame si possa configurare l’ipotesi di pubblicità ingannevole”.

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