Un missile lanciato da un drone Usa avrebbe ucciso il 27enne Jihadi John in Siria, vicino alla ‘capitale’ dello Stato Islamico, Raqqa. L’uomo – vero nome Mohammed Emwazi – è il londinese di origine kuwaitiana noto per essere il decapitatore ‘ufficiale’ dello Stato Islamico. Della morte di Emwazi ne sono convinti, dice la Cnn, fonti dell’amministrazione Usa. Mancano al momento conferme ufficiali ma vi è un “alto grado di certezza che sia morto”. Lo ha dichiarato una “autorevole fonte militare” alla Bbc. Il Daily Mail scrive che Jihadi John è stato “disintegrato” nell’attacco, mirato proprio alla sua uccisione. Barbara Starr, corrispondente della Cnn dal Pentagono, in un collegamento ha spiegato che “fonti dell’amministrazioni credono di averlo colpito e di aver ucciso Jihadi John ma al momento questo non è assolutamente confermato ufficialmente perché non ci sono né truppe né personale di intelligence sul terreno (in Siria, ndr) dove è stato effettuato il raid. Nelle prossime ore, anche se (le fonti dell’amministrazione, ndr) sono convinti di averlo fatto fuori, faranno quello che accade in queste situazioni: cercheranno sui social media e monitoreranno le comunicazioni di Is in giro per il mondo per vedere cosa dicono e trovare conferme”. E’ Jihadi John, completamente vestito di nero, con una pistola in una fondina di cuoio marrone ed un coltello nella mano sinistra, a tagliare la testa a tutti gli ostaggi stranieri, a partire dall’americano James Foley, la sua prima vittima, il 19 agosto del 2014. A seguire Steven Sotloff, i britannici David Haines e Alan Henning, l’americano Peter Kassig e i giapponesi Haruna Yukawa e Kenji Goto. Da mesi ormai era in fuga e si pensava avesse lasciato la Siria. L’ultima volta che è apparso in un video era il 23 agosto scorso. Nelle immagini appariva per la prima volta a volto scoperto per minacciare: “Io sono Mohamed Emwazi. Tornerò presto in Gran Bretagna con il Califfo (il leader di Isis Abu Bakr al-Baghdadi, ndr)” dove “continuerò a tagliare teste e ad uccidere i (kafir) miscredenti”. Di lui si erano perse le tracce a gennaio quando si fece ritrarre mentre decapitava il secondo ostaggio giapponese Kenji Goto, ultima delle sue sette vittime. Il primo fu il 19 agosto 2014 l’americano James Foley, seguito dal connazionale Steve Sotloff, i britannici David Haines e Alahan Henninh, l’americano Peter Kassig e il primo giapponese, Haruna Yukawa. Sulla testa di Jihadi John pende una taglia posta dagli americani di 10 milioni di dollari.
Missile USA lanciato da un drone, ucciso Jihadi John, il boia dell’Isis
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