Tanto tuonò che piovve. Le spaccature interne al Cal, letteralmente diviso sulla proposta di riordino da presentare alla Regione, erano già ampiamente emerse da tempo e soprattutto nell’ultima riunione il 21 settembre, quando nel corso di una accesa discussione Ascoli e Fermo avevano fatto blocco comune su una soluzione a tre province contro le aperture mostrate dai rappresentanti di Ancona e Pesaro alla proposta a 4 di Macerata.
E ieri le posizioni si sono concretizzate al momento del voto, con una netta vittoria (16-7) per la proposta di riordino a 4. Anche se, per il presidente Celani questo voto lascia il tempo che trova perchè avrà poco peso in Regione, dove si preparerà il documento definitivo da presentare al Governo. “Era un voto scontato quello di oggi( ieri, ndr) —dice —. C’era un asse Macerata-Pesaro-Ancona in piedi già da tempo. Era normale che i numeri giocassero a favore di Macerata. Dispiace però che Ancona e Pesaro non abbiano accolto la mia proposta di partecipare alla discussione ma di astenersi dal voto e lasciare che la questione se la vedessero soltanto le altre tre province interessate. Altrimenti sarebbe stato logico discutere anche di altre soluzioni, come quella a due province. Comunque sono fiducioso perchè difficilmente la Regione accoglierà un documento che non prevede qualcosa in linea con la legge. Con la soluzione a 4, infatti, non una ma ben 2 province non rientreranno nei parametri, e cioè Ascoli-Fermo e Macerata. Quindi è veramente in contrasto con il senso della legge”.
La pensa allo stesso modo il presidente della provincia di Fermo Cesetti, che in questo modo vede tagliata soltanto la propria provincia. “Faremo ricorso al tar della Regione —dice— contro questa proposta“. E arrivano anche le dichiarazioni polemiche di Amedeo Ciccanti, che hanno spiazzato in molti visto che in altri casi il parlamentare si era espresso a favore delle quattro province. Tra questi il sindaco di Macerata che lo ha criticato fortemente. Secondo il deputato dell’Udc questo scrutinio si rivelerà “una vittoria di Pirro, perchè adesso ci saranno due Province in deroga rispetto ai parametri minimi. Adesso — osserva il parlamentare — la furbizia di qualcuno ha passato il cerino al governatore Gian Mario Spacca. Poi probabilmente qualcuno più furbo penserà di passarlo al Governo Monti. Ma in molti — conclude — ,hanno già capito il giochino, e potrebbero arrabbiarsi”.
Da Il resto del carlino