MANOVRA. AL VIA SCIOPERO DI TRE ORE, FALLITO L’INCONTRO CON IL GOVERNO

Lo sciopero oggi si fa. Anche dopo l’incontro di ieri sera con il governo, i sindacati confermano e aggiungono che da oggi, in tutte le città d’Italia, ci sarà una protesta sotto le prefetture e “le nostre delegazioni si alterneranno da tutte le Regioni d’Italia con proteste sotto il Parlamento per tutto il periodo della discussione sulla manovra”. Intanto, un comunicato di Palazzo Chigi rende noto che per domani alle 16 è convocato un Consiglio dei ministri che per la delega di funzioni ai vice ministri ed ai ministri senza portafoglio.
 Dopo due ore d’incontro a Palazzo Chigi governo e sindacato non hanno dunque trovato un’intesa soddisfacente. Già il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, durante una trasmissione su Rai 3 aveva fatto capire che la trattativa sarebbe stata difficile alla luce del fatto che “i saldi devono restare invariati” . La titolare del Welfare era apparsa anche poco incoraggiante su un inasprimento dei provvedimenti a carico dei patrimoni, che il sindacato ha lanciato in alternativa agli interventi su pensioni e Imu. All’incontro, oltre al presidente del Consiglio, Mario Monti, erano presenti la stessa Elsa Fornero, il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda. I sindacati, che sulla manovra hanno adottato per la prima volta dopo mesi un atteggiamento unitario, erano rappresentati dai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.
Nessuna apertura, insomma, del Governo alle richieste dei sindacati sulla manovra. Cgil, Cisl e Uil confermano lo sciopero generale di oggi in tutta Italia. Mario Monti, Elsa Fornero, Vittorio Grilli, Piero Giarda e Antonio Catricalà, nell’ordine, hanno dunque chiuso la porta alle proposte delle tre sigle sindacali e dell’Ugl. Monti, secondo quanto si è appreso, ha battuto soprattutto sul tasto dell’emergenza economica: “I mercati ci guardano. L’Italia deve collocare i suoi titoli di Stato, tentando di abbassare la spesa per gli interessi”. Cuore della riunione, voluta proprio dal premier, le modifiche alla manovra su temi centrali quali Imu-Ici sulla prima casa e riforma delle pensioni. E i sindacati assicurano: il 19 dicembre a scioperare contro la manovra la Pubblica amministrazione : lo assicurano i leader di Cgil, Cisl e Uil al termine delle due ore di vertice serale con il premier Mario Monti su una manovra considerata “iniqua”. Susanna Camusso: “L’incontro si è concluso con un impegno un po’ generico da parte del governo” e poi ha aggiunto “se la soluzione si chiama indicizzazione e Imu non risponde alle nostre richieste”. Parole cui fanno eco quelle del leader della Cisl, Raffaele Bonanni: “La condizione in cui vive il Paese è molto grave ma le posizioni restano distanti perchè bisogna trovare soluzioni con senso di equità”. “Da domani – spiega Bonanni – ci sarà una protesta in tutte le città sotto le prefetture e le nostre delegazioni si alterneranno da tutte le regioni d’Italia con proteste sotto il parlamento per tutto il periodo della discussione sulla manovra”. Durissime anche le parole del segretario della Uil, Luigi Angeletti che definisce l’incontro “del tutto insoddisfacente”.
 Da parte sua, il governo ha fornito precisazioni e chiarimenti nell’intendimento di rappresentare dettagliatamente gli elementi di equità presenti nel decreto. La presentazione del governo ha preso le mosse – sottolinea la nota di Palazzo Chigi – dalla situazione di estrema emergenza finanziaria ed economica che ha investito il nostro paese all’interno della più vasta crisi europea. In particolare, l’esecutivo ha ribadito l’imperativo di mantenere invariati i saldi del pacchetto in discussione in Parlamento, nonchè la composizione e la natura strutturale dei provvedimenti. E’ stato ricordato che il decreto include solo i provvedimenti più urgenti, ma ad essi seguiranno altre misure per completare il processo delle riforme avviato.
“La manovra è equa e i patrimoni sono stati colpiti”. E’ quanto avrebbe detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, durante l’incontro informale a palazzo Chigi. Il Governo ha anche chiesto ai sindacati di dare una priorità alle loro richieste su indicizzazione delle pensioni, Imu ed età pensionabile. In assenza di un vero tavolo di confronto, i sindacati non avrebbero dato una lista di priorità alle loro richieste.
 Se è vero, come trapela da ambienti parlamentari, che le intenzioni sono di far approdare il testo in aula martedì mattina, restano poco più di 24 ore per mettere a punto le possibili modifiche alla manovra. Anzitutto Imu-Ici sulla prima casa e indicizzazione delle pensioni, punti sui quali sembra esserci sintonia fra esecutivo e forze che lo sostengono. Più difficile è la strada per la ricerca delle coperture. A conti fatti, le richieste avanzate dai partiti costerebbero nell’ordine dei 4-5 miliardi di euro. Una cifra enorme da reperire nel giro di 24 ore, ancor più perché l’ammontare della manovra deve restare quello stabilito dal governo.

Sui saldi della manovra era intervenuta nel pomeriggio il ministro Fornero che durante la trasmissione In mezz’ora ha ammesso: “Non so se ci siano margini di trattativa sul provvedimento; i saldi devono restare, ma se all’interno di questo ci sono spazi” per rivedere la soglia di blocco indicizzazione delle pensioni o la tassazione sulla prima casa, “saremmo felici”. La condizione è che “si trovino altri soldi”. E ha poi garantito che “già dalla prossima settimana” il governo lavorerà alla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, che “non sarà per fare cassa ma per cambiare alcuni meccanismi, per esempio dare pensioni migliori ai giovani di oggi”. La riforma, ha annunciato, “non comporterà costi”.

Il sottosegretario per i Rapporti con il parlamento Giampaolo D’Andrea ha fatto intanto sapere che il governo darà parere favorevole in commissione Bilancio all’emendamento che aumenterà da 500 a 980 euro il tetto per i pagamenti cash da parte della Pubblica amministrazione.

Di fronte alle ipotesi di modifica che si susseguono, Confindustria ha diramato una nota nel pomeriggio per chiedere un’approvazione “rapida” del testo e “”senza stravolgimenti”. Che la manovra venga approvata con le stesse cifre di saldo impostate nel decreto è, per Confindustria, “essenziale”, perché “i mercati devono essere rassicurati prima della riapertura di domani”. “Siamo consapevoli che la manovra contiene sacrifici rilevanti per tante persone, ma non ha alternative e consente di dare una speranza di ripresa all’economia, all’occupazione, ai giovani e alle donne del nostro Paese”, si legge ancora.

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