Lacrime per Lucio Dalla, il ricordo degli ascolani

LA CITTA’ di Ascoli ha avuto la fortuna e l’onore di ospitare un artista come Lucio Dalla, scomparso ieri a causa di un malore all’età di 69 anni, in più di un’occasione. L’ultima apparizione del cantante bolognese risale all’estate del 2010. Ad accoglierlo fu l’assessore alla cultura Davide Aliberti, che lo ricorda così: «L’ho conosciuto grazie a un amico in comune ed è stata una piacevolissima sorpresa. Pensavo fosse molto riservato, invece è stato molto aperto e simpatico. Ho passato una giornata davvero unica al suo fianco in giro per la città. Ricordo il particolare delle scarpe da tennis di colore diverso: una bianca una rossa, era un artista a tutto tondo oltre che una persona molto colta. Non parlo solo del profilo musicale, ma anche per i riferimenti all’arte e alla vita che faceva nelle sue canzoni. Non mi aspettavo una notizia così triste. Dai suoi occhi trapelava un velo di tristezza ma poi il suo entusiasmo nascondeva tutto. Posso solo dire che era un grande artista e una persona di una umanità e un’umiltà incredibili». Cantante ma non solo: Lucio Dalla era anche uno sportivo e in particolare un gran tifoso della squadra di basket Virtus Bologna. «Ho girato tutta Italia seguendo la Scavolini Pesaro per l’emittente ascolana Tva — ricorda il giornalista, ora a Lattemiele, Alberto Crementi —. Allo storico Palasport di Piazzale Azzarita a Bologna una volta mi accomodai in tribuna stampa per la telecronaca di Virtus-Scavolini e al momento della palla a due un uomo alle mie spalle mi chiese ‘Posso sedermi qui?’. Era Lucio Dalla. Durante la partita amava condividere le proprie impressioni, così non mi feci scappare l’occasione di chiedergli il permesso di farlo intervenire. Permesso accordato, anzi, divenne una sorta di telecronaca con commento tecnico ante litteram. Lui all’inizio aspettava con grande garbo e una cortesia raramente riscontrabili in un personaggio così. Quando alla fine la partita si infiammò fu persino lui a prendere il microfono per interventi estemporanei ma estremamente competenti. Della Virtus sapeva tutto. A fine partita lo ringraziai, lui stesso ringraziò Tva. Poi ci rivedemmo in altre occasioni e non mi fece mancare mai il piacere di un intervista. Una disponibilità incredibile».

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