L’accordo di Meloni con l’Albania è una vergogna per l’Italia e per l’Europa

L’accordo di Meloni con l’Albania è una vergogna per l’Italia e per l’EuropaNon ci sono parole per esprimere il mio sdegno e la mia indignazione di fronte all’annuncio dell’accordo tra Italia e Albania sui migranti, firmato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal primo ministro albanese Edi Rama. Si tratta di un accordo inumano, illegale e irresponsabile, che viola i diritti fondamentali delle persone in cerca di protezione e che mette a repentaglio la credibilità e la solidarietà dell’Unione europea.

L’accordo prevede che i migranti soccorsi in mare da navi italiane, e non da quelle delle Ong che vengono criminalizzate e ostacolate, vengano trasferiti in due strutture in Albania, gestite dall’Italia a proprie spese e sotto la propria giurisdizione. Queste strutture, che saranno ubicate nei pressi del porto di Shengjin e a Gjader, un ex base militare, avranno la funzione di accogliere temporaneamente, identificare e trattare le domande d’asilo dei migranti, e di rimpatriare chi non ne avrà diritto. Ma chi stabilirà i criteri per valutare le richieste d’asilo? Con quali garanzie legali e umanitarie? E soprattutto, perché escludere a priori minori, donne in gravidanza e soggetti vulnerabili, che sono le categorie più bisognose di protezione?

L’accordo di Meloni con l’Albania è una vergogna per l’Italia e per l’Europa, perché rappresenta una violazione del principio di non respingimento, sancito dalla Convenzione di Ginevra e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Secondo questo principio, nessuno può essere rimpatriato o trasferito in un Paese dove la sua vita o la sua libertà siano minacciate, o dove non esistano sistemi adeguati di protezione e accoglienza. L’Albania non è uno stato membro dell’Unione europea, non fa parte dello spazio Schengen, non ha aderito al regolamento di Dublino, e non offre le stesse garanzie di sicurezza, legalità e rispetto dei diritti umani che dovrebbero essere garantite in Italia. Inoltre, l’Albania è un Paese di transito per i migranti che vogliono raggiungere l’Europa occidentale, e che quindi potrebbero essere esposti al rischio di nuovi viaggi pericolosi e di cadere nelle mani dei trafficanti di esseri umani.

L’accordo di Meloni con l’Albania è una vergogna per l’Italia e per l’Europa, perché rappresenta una fuga dalle proprie responsabilità e un disprezzo per la solidarietà tra gli stati membri. Invece di affrontare il fenomeno migratorio con una politica comune, basata sul principio di ripartizione equa degli oneri e dei benefici, l’Italia sceglie di scaricare il problema su un Paese terzo, senza consultare né informare la Commissione europea, che ha già espresso le sue perplessità e le sue critiche sull’accordo. In questo modo, l’Italia si isola dagli altri partner europei, si sottrae al dialogo e alla cooperazione, e si espone al rischio di sanzioni e di contenziosi legali.

L’accordo di Meloni con l’Albania è una vergogna per l’Italia e per l’Europa, perché rappresenta una scelta politica miope, populista e xenofoba, che non risolve il problema dei migranti, ma lo aggrava e lo rende più complesso. Invece di investire in politiche di integrazione, di inclusione sociale, di sviluppo e di cooperazione internazionale, l’Italia sceglie di alimentare la paura, l’odio, il razzismo e la discriminazione verso chi arriva da altri Paesi, spesso in fuga da guerre, persecuzioni, povertà e violenze. In questo modo, l’Italia si allontana dai valori di umanità, di solidarietà, di giustizia e di pace, che dovrebbero essere alla base della convivenza civile e della costruzione europea.

L’accordo di Meloni con l’Albania è una vergogna per l’Italia e per l’Europa, e come cittadino italiano e europeo, mi sento profondamente offeso e tradito da questo governo, che non mi rappresenta e che non rispetta i principi fondamentali della nostra Costituzione e della nostra Carta dei diritti. Per questo, chiedo a tutti i cittadini, le associazioni, le organizzazioni, le istituzioni, i partiti, i media, di opporsi con forza e determinazione a questo accordo, di denunciarne le illegalità e le ingiustizie, di difendere i diritti dei migranti e di promuovere una cultura dell’accoglienza e della solidarietà. Non possiamo restare in silenzio e indifferenti di fronte a questa vergogna. Dobbiamo far sentire la nostra voce e la nostra protesta, per il bene dell’Italia, dell’Europa e dell’umanità intera.

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