L’ Emilia-Romagna chiede al Governo di deliberare lo stato di emergenza nazionale

Dopo il Veneto, anche l'Emilia-Romagna ha chiesto al Governo di deliberare lo stato di emergenza nazionale per i danni all'ambiente e all'economia provocati dal granchio blu.

Dopo il Veneto, anche l’Emilia-Romagna ha chiesto al Governo di deliberare lo stato di emergenza nazionale per i danni all’ambiente e all’economia provocati dal granchio blu.

Il granchio blu è una specie alloctona che è stata introdotta nel Mar Adriatico negli anni ’90. Si è rapidamente moltiplicata e ha iniziato a competere con le specie autoctone, provocando danni agli allevamenti ittici e alla biodiversità.

In Emilia-Romagna, il granchio blu è presente soprattutto nel Delta del Po. In questi ultimi mesi, il granchio si è moltiplicato a dismisura e ha iniziato a provocare danni sempre più gravi all’ambiente e all’economia.

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, chiedendo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. Bonaccini ha spiegato che il granchio blu è una “minaccia per l’ambiente e l’economia del territorio” e che “l’intervento del Governo è necessario per contrastare la diffusione di questa specie”.

Il Governo ha già dichiarato lo stato di emergenza nazionale per il Veneto, a causa dei danni provocati dal granchio blu. La richiesta della Regione Emilia-Romagna è quindi molto probabile che venga accolta.

La dichiarazione dello stato di emergenza nazionale consentirà al Governo di intervenire con azioni più incisive per contrastare la diffusione del granchio blu. Queste azioni potrebbero includere la pesca intensiva del granchio, la chiusura di alcune zone marine alla pesca e la messa in atto di misure per la tutela dell’ambiente.

La dichiarazione dello stato di emergenza nazionale è un passo importante per contrastare la diffusione del granchio blu e per tutelare l’ambiente e l’economia del territorio.

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