India e Nepal tremano, forte scossa di terremoto di magnitudo 7.9 sulla scala Richter, valanghe sull’Everest

Forse scossa in Nepal e in IndiaE’ salito ad almeno 1.130 vittime accertate il bilancio ancora provvisorio delle vittime del devastante terremoto di magnitudo 7,8 che ha fatto tremare questa mattina il Nepal. Lo ha reso noto la polizia. Il premier Matteo Renzi ha espresso cordoglio e solidarieta’ alle popolazioni colpite dal sisma e al governo del Nepal. La Farnesina, riferiscono fonti di governo, ha immediatamente garantito un aiuto di emergenza per consentire soccorsi e distribuzione di generi di prima necessità. Anche i danni sono molto ingenti. Alcuni edifici sono crollati nella capitale del Nepal e in altre località. L’epicentro e’ stato localizzato a 80 chilometri a est della città di Pokhara, ha riferito l’Istituto geologico Usa, e la scossa e’ stata avvertita anche in India, compresa la capitale New Delhi. Sono più di mille le vittime per ora accertate ma si teme che il numero in Nepal possa essere molto piu’ alto anche perchè il Paese himalayano non e’ attrezzato per i terremoti e la maggior parte delle case sono decrepite e sovraffollate, con interi piani costruiti su edifici preesistenti. Il terremoto ha innescato una serie di valanghe nella regione del monte Everest. Crollata la torre Dharahara, uno dei monumenti più importanti di Kathmandu, patrimonio Unesco: secondo notizie non confermate 50-60 persone sarebbero intrappolate al suo interno. La torre, conosciuta anche come Bhimsen Tower, era di nove piani ed era alta quasi 62 metri. Il ministro dell’Informazione nepalese, Minendra Rijal, ha confermato i danni, ma per il momento non ha riferito di vittime. La valle di Kathmandu è densamente popolata con quasi 2,5 milioni di abitanti ed una condizione degli edifici spesso precaria. La scossa – secondo Usgs – ha colpito alle 11.56 locali (erano circa le 8.15 in Italia) ad una profondità di 11 chilometri. Il terremoto è stato avvertito fino a Delhi, ma anche in Pakistan dove un testimone, residente a Lahore, ha raccontato che era in ufficio quando il terremoto ha scosso la città con scosse che sono proseguite per diversi secondi. Le prime immagini pervenute dalla capitale nepalese mostrano crolli parziali in molti edifici, crepe profonde nelle strade e persone accampate in strada dopo i due lunghi sismi avvertiti a sud fino in India meridionale.

Le prime voci dal Nepal:

Raj lavora a Socialtours, un gruppo di turismo responsabile con sede nel centro di Kathmandhu. Risponde al telefono dell’ufficio e dice: «Stiamo bene, ma non siamo ancora riusciti a entrare in contatto con molte persone del nostro staff. La situazione è molto confusa al momento». Il senso di incertezza e di choc è evidente anche per Thomas Bell, scrittore che da più di dieci anni vive a Patan, che conferma per Twitter di stare bene: «Il disastro avrebbe potuto essere ancora maggiore in quest’area», scrive, da una Durbar (piazza) storica devastata. Le linee telefoniche continuano ad essere sporadiche, e i social media riescono a dare maggiori conferme di quanto avviene che non le chiamate dirette.  Tej Thapa, di Kathmandhu, dice «la mia famiglia sta bene, la casa -nel centro storico della città – è stata solo parzialmente danneggiata, ma non so dove andrà a dormire la gente questa notte. C’è così tanta distruzione! Per fortuna è avvenuto di giorno, ma sono preoccupata per l’arrivo della notte. Le parti più belle della città sono crollate: resteranno in piedi solo gli edifici orrendi in cemento, appena costruiti?», chiede.

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