Cos’ha scatenato il terremoto in Marocco

Terremoto in Marocco

Il Marocco è stato colpito da un devastante terremoto di magnitudo 6.8-7 nella notte tra l’8 e il 9 settembre 2023. Il sisma ha provocato almeno 2000 morti e danni enormi alle infrastrutture, soprattutto nella zona dell’Alto Atlante, una catena montuosa nel cuore della placca africana. Quali sono le cause di questo evento sismico e quali sono i possibili legami con le scosse avvertite in Italia negli ultimi giorni?

Il terremoto in Marocco non è stato causato dal contatto tra due placche tettoniche, come avviene spesso per i fenomeni sismici più violenti. Il sisma si è verificato all’interno della placca africana, a circa 550 chilometri dal punto di contatto con la placca euroasiatica. La rottura della faglia è avvenuta sotto l’Alto Atlante, una grande catena montuosa che si sta sollevando a causa di movimenti compressivi interni alla placca.

Secondo l’Istituto Geologico degli Stati Uniti (USGS), i dati raccolti fino ad ora suggeriscono la rottura di una profonda faglia obliqua-inversa (trascorrente) in direzione nord-ovest o di una faglia obliqua-inversa superficiale con direzione a est. Si tratta di faglie che si muovono sia orizzontalmente che verticalmente, spingendo le rocce a passare le une sulle altre.

Il meccanismo alla base del terremoto in Marocco è quello dell’inversione di un bacino preesistente. Si tratta di un fenomeno che vede l’inversione del processo, che sia esso estensivo o stringente, di un bacino geologico. Un bacino estensivo è quello del Tirreno o del canale di Sicilia, i cui blocchi si stanno allontanando. Altri bacini invece stanno andando incontro a un processo inverso, ovvero di restringimento e chiusura. Tra questi c’è il bacino dell’Atlante, in passato estensionale, ma che da molto tempo si sta restringendo.

Il terremoto in Marocco è stato molto intenso, con una magnitudo tra 6.8-7. L’energia si è propagata a grandi distanze, motivo per il quale si è sentito anche in Spagna e in Portogallo. Tuttavia, non ha nulla a che fare con le scosse avvenute in questi giorni in Italia, a partire dai Campi Flegrei.

L’unico legame tra i due eventi è la vicinanza temporale, ma chiaramente “non c’è motivo per cui questi sismi possano essere collegati”, dice il sismologo Claudio Chiarabba, direttore del Dipartimento Terremoti dell’INGV. L’Italia infatti si trova in una zona molto diversa dal punto di vista geologico, dove la placca africana si sta scontrando con quella euroasiatica, dando origine alla catena degli Appennini e alle Alpi.

Il terremoto in Marocco non ha quindi aumentato il rischio sismico per l’Italia, che resta comunque elevato a causa della natura tettonica del nostro Paese. Per questo motivo è importante essere sempre informati e preparati a fronteggiare eventuali emergenze.

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