4mila vendite al giorno per l’Avanafil: gli italiani sempre più affezionati alla nuova pillola dell’amore

Boom di vendite per avanafilDi disfunzione erettile ne soffrono molti italiani, almeno un milione e mezzo quelli in cura poi chissà quanti sono gli altri che magari per pudore e vergogna non ricorrono alle cure; si tratta quindi di un problema molto importante e diffuso ed è forse per questo che la cosiddetta pillola dell’amore ha avuto così tanto successo in tutta Italia: addirittura si parla di 1,2 milioni di vendite in tutta la penisola, un successo davvero importante che, giusto per farne capire la portata, va a sfiorare le 4mila vendite al giorno. Avanafil, questo il nome della pillola dell’amore, del resto ha un vantaggio non da poco: si tratta di una pillola che fa sì che non bisogna mai pianificare il rapporto sessuale, soprattutto non si hanno gli effetti collaterali delle terapie che vengono effettuate da chi soffre di disfunzione erettile. Di fatto, la pillola dell’amore ridà la vita: infatti, la vita sessuale di chi ingerisce Avanafil torna ad essere normale, senza problemi od effetti collaterali. Chi attua terapie per disfunzione erettile, rischia di aver la vita sessuale condizionata ed importanti effetti collaterali: tutto spazzato via dalla pillola dell’amore, la quale si mostra sempre più efficace. Dai dati emerge un aumento delle disfunzioni erettili nei giovani e la conseguente crescente diffusione della pillola. A differenza delle più famose, Viagra e del Cialis che risultano essere più vincolanti, in quanto costringono i suoi fruitori ad una programmazione dell’atto sessuale privandolo della naturale spontaneità, Avanafil è maggiormente apprezzata per la possibilità di non dover pianificare il rapporto sessuale. La nuova “pillola dell’amore” infatti, agisce in soli 30 minuti favorendo un immediato flusso sanguigno al pene durante la stimolazione sessuale, flusso che è responsabile dell’erezione. Questo farmaco non cura la disfunzione erettile e non aumenta il desiderio sessuale. Rispetto a 11 anni fa, in cui solo il 2% dei giovani (18-34 anni) soffrivano di disfunzioni erettili come rivelato in una ricerca pubblicata sul Journal of Sexual Medicine, oggi, su quattro pazienti a cui sono stati diagnosticati di recente disfunzioni erettili, uno ha meno di 40 anni. A cosa è dovuto l’incremento dei problemi dei giovani sotto le lenzuola? Per qualcuno gli uomini oggi sono più onesti nell’ammettere le proprie problematiche. Altri trovano nello stress la causa principale. In realtà il meccanismo dell’erezione può essere alterato da molteplici fattori: psicogeni (es. ansia da prestazione), endocrini, neurogeni e vascolari. È importante sottolineare che delle diverse cause possibili, alcune sono “non modificabili” perché legate a situazioni patologiche, mentre altre sono invece “modificabili” perché legate a fattori comportamentali. Tra questi ultimi la causa potrebbe essere ricercata nell’ampia e crescente diffusione della pornografia. Infatti, come conferma il Prof. Foresta, urologo della Società Italiana di Andrologia e Sessuologia Medica, in ¾ dei giovani uomini in cura per disfunzioni sessuali si assiste a massiccio utilizzo di pornografia. In altre parole, si ha un abuso della pratica masturbatoria con l’aiuto di video porno di fronte al monitor. I pazienti inoltre dichiarano il crescente bisogno di materiale sempre più estremo. Questo è spiegato dal fatto che ad ogni fruizione di immagini porno si verifica un picco nella produzione di dopamina (un neurotrasmettitore) nel cervello, che innesca il meccanismo responsabile dell’erezione. Con il passare del tempo il cervello si “desensibilizza” e non risponde più come prima alla dopamina, così l’erezione è raggiungibile solo aumentando la stimolazione perché la dopamina non esercita più lo stesso effetto sulle vie nervose. Perciò, esattamente come per le altre dipendenze, è necessario incrementare l’utilizzo della sostanza (in questo caso, il consumo di immagini sempre più estreme) per raggiungere il risultato che inizialmente era raggiungibile con basse “dosi”. Detto ciò, è facilmente prevedibile come il partner fisico, in confronto ai continui stimoli artificiali ed estremi, non riesca sempre ad offrire una esperienza sessuale così tanto varia e migliore, rinforzando il comportamento ossessivo. Questo emerge anche da uno studio del 2006 (Zillmann, Bryant) che ha evidenziato meno soddisfazione dal rapporto con il partner in termini di minor affezione, apparenza, curiosità sessuale e performance dopo l’uso di pornografia. La sessuologa e psicoterapista Ursual Ofman spiega: “La pornografia può essere ispirante e sessualmente motivante”. Se però si abusa del porno, soprattutto nelle ore che precedono i rapporti sessuali reali, può capitare che a lungo andare si possa avere la difficoltà di raggiungere l’orgasmo e si possa subire un calo del desiderio. Infatti, come già evidenziato, la masturbazione regolare davanti a immagini porno può influenzare il cervello e il corpo a rispondere solo certi tipi di stimoli tattili e visuali: la mano e la visione delle immagini sul monitor possono diventare gli unici stimoli in grado di accendere il desiderio e in grado di far sostenere un’erezione. È proprio qui che si innesca la dipendenza che può rendere necessario l’intervento di uno specialista. Prima di arrivare a soluzioni farmacologiche sarebbe infatti necessario rivolgersi ad uno psicologo esperto in disturbi della sfera sessuale, e iniziare una “disintossicazione”, che per i primi tempi potrà causare insonnia, irritabilità, ansia e scomparsa del desiderio sessuale. L’esperto psicologo/psicoterapeuta potrebbe applicare tecniche come la “focalizzazione sensoriale”, l’incremento dell’intimità con il partner, la rimodulazione delle fantasie sessuali e permettere il recupero della normale funzionalità dell’erezione, del desiderio e della normale reattività alla dopamina senza ricorrere alle artificiali “pillole dell’amore”.

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