San Benedetto del Tronto – Corridoi vuoti e lunghe attese al Cup: questa la triste realtà che si vive all’ospedale Madonna del Soccorso, dove una giovane di 29 anni, sospetta di un linfoma, si è vista negare una Tac urgente.
Un sospetto, una diagnosi da chiarire e una risposta che gela
La diagnosi di linfoadenopatia sovraclaveare ha allarmato la giovane paziente e il suo medico, la dottoressa Diana Palestini, che ha prescritto una Tac con la massima urgenza. Ma al Cup, la risposta è stata impietosa: “Non ci sono posti disponibili, rivolgasi al privato”. Un’affermazione che ha scatenato l’indignazione della dottoressa, che ha definito la situazione “pericolosa” e “vergognosa”.
L’appello alla Regione e la reazione dell’assessore
Di fronte a questa situazione, la dottoressa Palestini ha deciso di scrivere all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, denunciando l’accaduto. L’assessore ha prontamente risposto, definendo la risposta del Cup “illegittima” e sottolineando l’obbligo dell’azienda sanitaria di garantire le prestazioni, anche rivolgendosi al privato a spese del Servizio Sanitario Nazionale. Grazie all’intervento dell’assessore, la giovane paziente è riuscita ad ottenere la Tac presso l’ospedale Mazzoni di Ascoli.
Sale vuote, personale carente: il paradosso della sanità picena
Ma il caso della ventinovenne è solo la punta dell’iceberg. Da tempo, i reparti di radiologia degli ospedali piceni presentano un paradosso: sale vuote, macchinari inutilizzati e lunghe liste d’attesa. La ragione? La carenza di personale, che impedisce di sfruttare appieno le risorse disponibili.
Un sistema al collasso
La storia di questa giovane paziente mette in luce le criticità di un sistema sanitario al collasso, dove le liste d’attesa mettono a rischio la salute dei cittadini. È urgente intervenire per garantire a tutti un’assistenza sanitaria adeguata e tempestiva.