Più importante di una ciambellina

Le 17.20 circa. L’ora delle ciambellina. Si prepara, magari un filo di trucco, lo smalto ancora sulle unghie messo il pomeriggio del giorno prima. Un paio di fuseax, una felpa un giubbino ed è pronta per uscire. Alle 16.00 la corriera l’aspetta per portarla al centro. Una telefonata che dura ore accompagna le sue giornate, in sottofondo i rumori della città, le campane della chiesa che ricordano che sono gia le 5 del pomeriggio, ancora tante cose da fare. Un salto dal dottore, la ricetta gia preparata, il regalo da comprare per un anniversario, ancora da scegliere. Il supermercato per una mozzarellina e un po di rucola. Lei cammina per le vie della cittá e quella telefonata sembra non voler finire mai. Si ferma su una panchina, non vuole perdersi nemmeno una parola pronunciata da quella voce che ormai ha imparato ad amare. Si sposta, maledetti ragazzini che rompono, si siede sugli scalini di una chiesa. Il silenzio. Quel silenzio che dice piu di mille parole. Sognando ascoltando. Parole non dette, respiri che fanno tremare le gambe, mentre la primavera inizia a scaldare anche il suo cuore. Il sottofondo cambia, il tono della sua voce si fa piu allegro. Ora è al bar, prende la solita ciambellina, un appuntamento fisso, la sua risata farebbe impazzire chiunque. Il sole negli occhi e la vitalità dei suoi anni. È gia il tramonto, la corriera la sta aspettando per riportarla a casa. Il suo ciao ci sentiamo dopo. Sono trascorse esattamente 3 settimane. Oggi quella ciambellina è rimasta li. Oggi era piu importante continuare ad ascoltare quella voce. Le 3 settimane piu intense della NOSTRA vita.

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