Indagine della Procura sulla gita in barca a vela dei dipendenti dell’Ast di Ascoli Piceno

Indagine della Procura sulla gita in barca a vela dei dipendenti dell'Ast di Ascoli PicenoLa Procura di Ascoli Piceno ha avviato un’indagine in seguito alle polemiche scaturite dalla notizia che nove dipendenti dell’Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) di Ascoli Piceno hanno partecipato a una gita in barca a vela come parte di un corso di aggiornamento professionale. L’iniziativa, dal costo complessivo di circa 4.400 euro a carico dell’Ast, è stata inserita in un programma di formazione obbligatoria fuori sede dal valore totale di quasi 44mila euro.

La direttrice dell’Ast, Nicoletta Natalini, si è dissociata dalla scelta, affermando di non averla né condivisa né autorizzata. Natalini ha annunciato che l’azienda chiederà ai propri dirigenti e direttori maggiore sobrietà nelle scelte, pur mantenendo alta l’attenzione sulla formazione e la competenza del personale, essenziali per garantire una sanità di qualità.

Le polemiche sono state alimentate dalle dichiarazioni dei sindacati, che hanno commentato ironicamente l’episodio, chiedendo le dimissioni dei vertici dell’Ast. Il segretario provinciale del Partito Democratico, Francesco Ameli, ha definito la gita in barca “uno schiaffo nei confronti dei cittadini” e degli operatori sanitari che lavorano con enormi sacrifici nell’Ast.

In un momento in cui la sanità picena affronta difficoltà legate a carenze di organico e fondi ritenuti insufficienti dalle organizzazioni sindacali, l’indagine della Procura mira a fare chiarezza sulla vicenda e sulle responsabilità relative all’utilizzo di denaro pubblico per un’iniziativa che ha sollevato numerose critiche e perplessità.

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