“L’Europa deve farsi carico di risolvere tutti insieme il problema dei migranti, e questo è il piano A, la soluzione preferita, migliore. Se così non sarà siamo capaci di affrontare da soli il problema e questo è il piano B”. Non usi mezzi termini il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa dopo il bilaterale con il presidente messicano, a proposito dell’emergenza migranti. Il premier è particolarmente contrariato per l’atteggiamento della Francia che sta respingendo i migranti alla frontiera di Ventimiglia: Renzi lo definisce “atteggiamento muscolare di alcuni ministri di paesi amici che va in direzione opposta”. “Quella degli immigrati – prosegue il presidente del Consiglio – è una vicenda complessa che si gestisce con la solidità di un Paese, il nostro, che non può consentire che la Francia abbia navi nel Mediterraneo e lasci i migranti in Italia”. “Nessuno egoismo nazionale – conclude il premier – può chiudere gli occhi. C’è bisogno di tutti, ma se non lo faranno siamo pronti a fare la nostra parte e non abbiamo paura”, anche se così esce “sconfitta la stessa idea di Europa”. Parole, quelle del premier, a cui ha replicato il leader del Carroccio Matteo Salvini: “Renzi è un vero fenomeno. Adesso scopre che cosa è l’Europa…Adesso dice che l’Italia fa da sola? Straordinario…è un anno che noi lo diciamo prendendoci solo insulti…”. Poi ha aggiunto: “Siamo governati da una sinistra fessa che non controlla la frontiera. Io non ho problemi a superare la moneta unica, figuriamoci se mi faccio problemi a rivedere un trattato come quello di Dublino”. Anche il Movimento 5 Stelle attacca il premier: “Sentiamo Mattero Renzi parlare di piano B per risolvere l’emergenza immigrati. Forse ci siamo persi il piano A, perché finora dal governo non si è mosso proprio nulla: né un provvedimento d’urgenza, né una misura per contenere il caos incontrollato”, dichiarano i deputati M5S della Commissione di inchiesta Cie-Cara. “Questo esecutivo – concludono – su tutto sarà ricordato per non aver saputo prevedere e reagire ai continui flussi migratori provenienti dal Nord Africa. Siamo in mano al nulla”.
Intanto la Commissione europea sta “verificando” la situazione prodotta dai“controlli alle frontiere di Francia, Austria e Svizzera”. Lo ha comunicato Natasha Bertaud, portavoce del Commissario Ue all’Immigrazione. “Ricordiamo che tutti devono rispettare Schengen e le regole del sistema di asilo europeo” che prevedono la registrazione dei migranti quando arrivano in un Paese dell’Unione, ha aggiunto. Bertaud ha inoltre annunciato che il commissario Dimitris Avramopoulos ha convocato per domani una riunione tra i ministri dell’Interno di Italia, Francia e Germania, a margine di un Consiglio affari interni a Lussemburgo. In mattinata l’Ue aveva fatto sapere di “non essere al corrente di nessun piano B” da parte dell’Italia sull’emergenza migratoria. La stessa Bertaud ha difeso il piano presentato dalla Commissione per la redistribuzione di richiedenti asilo da Italia e Grecia verso altri paesi, definendolo “equilibrato”. Mentre a Ventimiglia gli immigrati stazionano per il quarto giorno sulla scogliera, la Francia insiste: “È l’Italia che deve farsi carico dei migranti”. La posizione di Parigi è stata espressa dal ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve, che ha sottolineato: dall’inizio dell’anno “abbiamo avuto circa 8.000 passaggi e abbiamo fatto riammettere in Italia circa 6.000 migranti. Non devono passare, è l’Italia che deve farsene carico. Bisogna rispettare le regole di Schengen”. E ha chiesto che l’Italia accetti “di creare dei centri per distinguere i migranti economici irregolari dai rifugiati”. Per il ministro di Parigi, “se vogliamo garantire che l’accoglienza dei rifugiati sia sostenibile, bisogna essere fermi nei confronti degli altri”. “Il mio obiettivo – ha puntualizzato Cazeneuve – è trovare situazioni umane e umanitarie, non fare polemiche”. L’idea della Francia è quella illustrata da Le Monde questa mattina: creare in Italia (e in Grecia) dei campi gestiti dall’Ue per distinguere i migranti economici dai richiedenti asilo già dal loro arrivo. I primi verrebbero immediatamente espulsi verso i loro Paesi d’origine, gli altri ripartiti tra i Paesi d’Europa. Cazeneuve ha smentito che la Francia abbia ‘bloccato le frontiere’ e ha aggiunto: “Ci troviamo di fronte a un fenomeno migratorio di una nuova portata. Chi sono questi migranti? Ci sono molti migranti economici irregolari che vengono dall’Africa Occidentale e non sono dunque oggetto di persecuzioni. Non possiamo accoglierli, dobbiamo riaccompagnarli alla frontiera”. Anche l’Austria nega di aver chiuso le frontiere e sostiene che i respingimenti di migranti senza documenti sono una procedura “di routine” che si applica da anni. “Quando ci sono controlli e si trova (in Austria) qualcuno sprovvisto di un permesso di soggiorno legale nell’Ue, lo si rispedisce al Paese da dove è entrato”, ha sintetizzato il portavoce del governo austriaco Karl-Heinz Grundboeck. Il portavoce ha precisato che Vienna non impone controlli alle frontiere, nel rispetto degli accordi di Schengen, ma nello “spazio alla frontiera” e che questa pratica non è nuova perchè viene applicata da anni. Grundboeck ha sottolineato che è un problema che riguarda l’Italia se lascia transitare persone sprovviste di documenti validi verso altri Paesi dell’Ue. Sulla questione dei migranti è nuovamente intervenuto il ministro degli Interni Angelino Alfano dai microfoni di Agorà su Raitre: ” Noi abbiamo l’agenda Junker, presidente della Commissione, fondata su due pilastri che mi sembrano importanti e che sono un primo passo, anche se insufficienti: il primo pilastro è come cominciare a far cadere il muro di Dublino e cioè ricollocare i richiedenti asilo, anzi, quelli che hanno diritto all’asilo – e anche su questo c’è un negoziato – in tutta Europa. Ossia: l’Italia si fa carico degli sbarchi che hanno un peso e un costo, ma poi vengono i migranti vengono distribuiti equamente in tutta europa. Se si comincia, questa è la strada che porta a far cadere il muro di Dublino. E la seconda cosa, alla quale sono particolarmente affezionato, è quella dei rimpatri: dobbiamo distinguere quelli che hanno diritto all’asilo, perchè scappano da guerre e persecuzioni, da quelli che non ne hanno diritto. Quelli che hanno diritto devono essere distribuiti equamente in tutta europa. Quelli che non hanno diritto devono essere rimpatriati”. Una presa di posizione decisa contro la politica dei respingimenti messa in atto dalla Francia arriva da padre Lorenzo Prencipe, direttore del Servizio nazionale della pastorale dei migranti della Conferenza episcopale francese. Prencipe lancia un appello alla solidarietà cristiana e alla responsabilità politica europea perché non si ceda alla logica dei “dispetti” e non si giochi “alle spalle e sulla pelle degli immigrati”. La ragione di questo indurimento della politica francese verso l’immigrazione “è essenzialmente legata alla situazione politica elettorale in Francia” che il prossimo anno sarà di nuovo chiamata alle urne per eleggere il presidente della Repubblica, afferma il sacerdote. “La Francia da un lato pensa e dice di essere traino in Europa e dall’altro frena su tutto quello che può essere politica di asilo e politica di immigrazione comune”. Anche l’Osservatore romano è intervenuto oggi sulla questione immigrazione con un articolo di Mario Benotti : “Davanti all’emergenza immigrati i fautori europei di un approccio ‘a la carte’, per cui i singoli Governi possono accettare alcune richieste e rifiutarne altre, corrodono alla base il senso stesso dell’Unione Europea”. La questione immigrazione – si legge – sta mettendo l’Europa di fronte alle proprie responsabilità”.