Sono seduta davanti al mio pc ascoltando della musica in sottofondo come è mia abitudine e sto facendo la mia visita quotidiana al blog in cui scrivo. Scorro le pagine e solo vedendo quanti articoli ho scritto mi rendo conto di quanto il tempo sia trascorso in fretta. Il primo articolo lo scrissi nel lontano 4 maggio, sono “solo” 4 mesi e mezzo, ma sembra passata un’eternità. E il tempo sembra volato anche più in fretta se si notano dei cambiamenti in questo “breve” ma lungo periodo di tempo. Devo dire che da quel primo articolo ne è passata di acqua sotto i ponti in quanto, come avrete potuto constatare pure voi, ho cambiato un po’ il mio stile di scrittura, gli argomenti sono diventati un po’ più profondi e scrivo molto di più in quanto a lunghezza. Qualcuno lo potrebbe trovare noioso ma non a tutti possiamo piacere in fin dei conti, io lo trovo invece come un modo per migliorarsi, per crescere: alla fine nessuno di noi finisce mai di imparare, ed è proprio questo il bello della vita. Avrete notato pure che comunque il mio pensiero base è rimasto, anzi si è fortificato nel tempo: Non darsi mai per vinti. Sì, anche quando la vita ci dà mille motivi per abbatterci noi diamogliene 10000 per sorridere anche quando la voglia di inarcare la bocca in un’espressione gioviale è pressocchè zero, e ce ne sono di questi momenti, anche troppi forse. E un’altra cosa su cui punto molto è la persona che ti sta accanto, che ti ama per quello che sei e che c’è sempre anche quando tutto il mondo di volta le spalle o se ne frega di te. Parlo di un compagno di vita, dei propri genitori per chi è ancora giovane, di amici per tutti noi, di qualcuno che ci sta vicino anche se siamo nervosi, di quella persona che se ci vede tristi fa di tutto per farci ridere, ma non perché sia un buffone ma perché vede tristezza nel nostro viso e fa di tutto per farcela passare, magari addolcendo la nostra espressione facciale. Vi garantisco che il problema non sparisce, rimane finchè non si trova una soluzione ma vivendolo in questo modo è molto più facile tenerlo sotto controllo e poi superarlo. Si, ho rammentato spesso il bisogno di ciascun essere umano di non restare solo in quanto l’uomo è per natura un animale sociale. Un uomo (e per uomo intendo l’essere umano in generale, sia esso maschio o femmina) che è solo sopravvive, non vive ma sinceramente se si deve sopravvivere non è vera vita. Già la vita è dura per conto suo, i problemi sono talmente tanti e intricati che a volte vorremmo sbattere la testa nel muro e dire solo: Basta!!!! E la soluzione sembra non arrivare mai. Se poi tale vita la sopravviviamo da soli… allora è durissima, peggio di un diamante: scalfire le difficoltà diventa praticamente impossibile. Questo non vuol dire accontentarsi del primo venuto sia esso un amico o un compagno ma saper scegliere e in certi casi avere la fortuna di trovare la persona giusta per noi. Quando la troviamo sappiamo allora che vivere è meraviglioso nonostante tutto e che il percorso intrapreso fino a quel momento è servito per essere quello che siamo ora. A conti fatti in quel tempo sicuramente abbiamo sofferto e nemmeno poco ma tutta questa esperienza ci è servita per capire in pieno che la vita va vissuta non sopravvissuta e sta a ciascuno di noi operare CAMBIAMENTI che lo portino ad essere migliore in diversi ambiti della vita, vivendo ogni istante prezioso di questa esistenza come se fosse l’ultimo, cercando di passare sopra ai piccoli difetti ma valorizzando i pregi, cercando comunque un modo per essere una persona diversa, più aperta e sensibile. I CAMBIAMBIAMENTI fanno paura a tutti ma sono quelli che ci aiutano ad andare avanti. I valori di vita come l’onestà, l’amore, l’amicizia quelli non vanno cambiati, restano e sono i più belli. Siamo partiti da un cambiamento nel modo di scrivere che è relativo ad uno più profondo, quello del proprio essere, del proprio animo, del proprio modo di porci e agire in questo mondo in cui i repentini cambi di rotta sono all’ordine del giorno.
CAMBIAMENTI: sono difficili da operare, a volte richiedono uno sforzo molto vigoroso ma vi assicuro che ne vale la pena!! Alla fine vi girerete indietro e direte: “Io ero così prima??? Che strano, ora sono molto diverso ma mi sento benissimo.” Vivete, non sopravvivete, allora si che potrete dire finalmente: “Sono libero!”