La recente gita in barca a vela per nove dipendenti dell’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Ascoli ha sollevato un polverone di polemiche e indignazione. La spesa di oltre 4.400 euro, sostenuta con fondi pubblici, è stata giustificata come un’iniziativa di “team building” per migliorare la coesione tra i membri dell’organizzazione. Tuttavia, la direttrice dell’AST, Natalini, ha preso le distanze dall’evento, dichiarando che non era stata autorizzata e che non condivideva la scelta di un’attività così costosa in un momento in cui la sanità locale sta affrontando gravi carenze di organico e risorse.
La gita, parte di un programma di formazione più ampio che ha coinvolto 86 operatori sanitari, ha destato l’ira di sindacati e cittadini. In un contesto in cui la sanità picena è in difficoltà, con organici insufficienti e fondi considerati inadeguati, l’idea di spendere una somma considerevole per una gita in barca appare non solo inopportuna, ma anche irrispettosa nei confronti di chi lavora quotidianamente per garantire servizi essenziali.
Nonostante le critiche, l’AST ha difeso l’iniziativa, sostenendo che il progetto mirava a colmare il gap conoscitivo tra i colleghi e a creare legami interpersonali più forti. Tuttavia, le parole della direttrice, che ha sottolineato la necessità di scelte più sobrie, mettono in evidenza una mancanza di coesione interna e di chiarezza nella gestione delle risorse.
La reazione della comunità è stata di sdegno, con molti che si chiedono come sia possibile giustificare una spesa simile mentre i servizi sanitari sono sotto pressione. I sindacati hanno espresso la loro furia, evidenziando che i fondi pubblici dovrebbero essere utilizzati per migliorare le condizioni di lavoro e non per attività ricreative discutibili.
In un momento in cui la sanità pubblica è sotto attacco, eventi come quello della gita in barca a vela non fanno che alimentare la sfiducia nei confronti delle istituzioni. È fondamentale che le aziende sanitarie si concentrino su investimenti che portino reali benefici ai cittadini e ai lavoratori, piuttosto che su iniziative che rischiano di apparire come un lusso ingiustificabile. La coesione tra i dipendenti è importante, ma non può avvenire a spese della trasparenza e della responsabilità.