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La Mappa Perduta del Pirata Bartholomew Roberts

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La Mappa Perduta del Pirata Bartholomew Roberts

Immaginate una pergamena ingiallita dal tempo, tracciata con inchiostro sbiadito, linee che si intrecciano come vene e una “X” rossa al centro. Questa mappa, secondo la leggenda, indicherebbe i tesori accumulati dal pirata gallese Bartholomew Roberts, detto Black Bart. Tra storia e mito, la sua mappa è uno dei misteri più affascinanti della pirateria del XVIII secolo.

Chi era Bartholomew Roberts?

Bartholomew Roberts, nato il 17 maggio 1682 a Casnewydd Bach, nel Galles, è stato uno dei pirati più temuti e rispettati dell’età d’oro della pirateria. Conosciuto anche come Black Bart, ha catturato oltre 400 navi in soli tre anni di attività pirata, più di qualsiasi altro pirata dell’epoca. La sua carriera è iniziata nel 1719, quando fu costretto a unirsi ai pirati dopo che la nave su cui viaggiava fu attaccata. In breve tempo, Roberts divenne capitano e iniziò una serie di incursioni che lo portarono a operare lungo le coste dell’Africa occidentale, dei Caraibi e del Brasile. La sua morte avvenne il 10 febbraio 1722, durante una battaglia navale al largo di Capo Lopez, nell’attuale Gabon.

La carriera pirata di Roberts

Durante la sua breve ma intensa carriera, Roberts ha catturato navi mercantili, navi da guerra e flotte intere. Una delle sue imprese più celebri fu la cattura della flotta del tesoro portoghese nel 1720, composta da 42 navi cariche di oro, argento e altri beni preziosi. Utilizzando astuzia e travestimenti, Roberts riuscì a ingannare le navi di scorta e a impadronirsi del bottino senza sparare un colpo. Questo episodio consolidò la sua reputazione come uno dei pirati più abili e audaci della storia.

Oltre alle tattiche militari, Roberts si distingueva per un codice pirata rigoroso. Imponeva regole precise sul comportamento dell’equipaggio, sulla divisione dei bottini e sulle punizioni per chi trasgrediva. Questo codice, noto come “The Pirate Code of Bartholomew Roberts”, è stato documentato in diversi archivi dell’epoca e mostra quanto Roberts fosse organizzato e disciplinato, qualità rare tra i pirati del suo tempo.

La leggenda della mappa del tesoro

Secondo la tradizione, Roberts avrebbe creato una mappa per segnare i luoghi dove aveva nascosto parte del suo ricco bottino. Questa mappa, descritta come una pergamena con simboli nautici, coordinate e una “X” rossa, sarebbe stata tramandata tra i pirati e successivamente tra i cacciatori di tesori. Nonostante numerose ricerche, nessuna copia autentica è mai stata trovata. Alcune mappe che circolavano nel XIX secolo, conservate in archivi privati o musei, presentavano dettagli simili, ma nessuna poteva essere verificata come originale di Roberts.

La navigazione nel XVIII secolo

Per comprendere meglio la presunta mappa di Roberts, è utile conoscere gli strumenti e le tecniche di navigazione del XVIII secolo. I pirati utilizzavano carte portolane, che rappresentavano coste, porti e percorsi marittimi con grande precisione. La bussola magnetica era indispensabile per orientarsi, mentre il sestante permetteva di calcolare la latitudine osservando le stelle e il sole. Alcuni pirati, tra cui Roberts, possedevano anche orologi marini, strumenti fondamentali per determinare la longitudine e navigare in mare aperto. La conoscenza delle correnti, dei venti e delle maree era essenziale per pianificare imboscate, evitare pattuglie navali e scegliere il momento migliore per attaccare una nave mercantile.

Le rotte e le basi operative di Roberts

Roberts operava lungo le coste dell’Africa occidentale, dei Caraibi e del Brasile. Le sue basi principali includevano piccole insenature nascoste, baie protette e isole poco frequentate. Nel Golfo di Guinea, intercettava navi mercantili provenienti dalle colonie europee, mentre nei Caraibi usava le Piccole Antille come rifugi temporanei per riparare le navi e rifornirsi. In Brasile, porti come Recife e Bahia erano strategici sia per approvvigionamento che per ricognizione delle rotte commerciali nemiche. Roberts conosceva ogni dettaglio geografico delle regioni in cui operava, permettendogli di sorprendere i nemici e proteggere i suoi tesori.

Spedizioni storiche e ricerche moderne

Dal XIX secolo a oggi, numerosi storici, archeologi e cacciatori di tesori hanno cercato di localizzare il presunto bottino di Roberts. Alcuni ritrovamenti minori, come monete d’oro e gioielli, sono stati attribuiti al pirata, ma nessuna prova definitiva è stata mai confermata. Le spedizioni moderne combinano strumenti tecnologici come sonar, droni subacquei e scansioni satellitari con ricerche d’archivio, tentando di decifrare mappe antiche e documenti nautici. Alcuni esperti ritengono che il tesoro possa essere stato disperso o recuperato clandestinamente poco dopo la morte di Roberts, mentre altri ipotizzano che la leggenda abbia esagerato l’entità del bottino.

Itinerari turistici e siti storici legati a Bartholomew Roberts

Per gli appassionati di storia della pirateria e per chi desidera vivere un’esperienza immersiva nel mondo di Black Bart, esistono numerosi itinerari turistici che permettono di ripercorrere le sue rotte e visitare i luoghi più significativi della sua vita e delle sue imprese. Nel Galles, a Casnewydd Bach, si trova un piccolo museo dedicato ai pirati gallesi, dove sono esposti documenti originali, modellini di navi e ricostruzioni di eventi storici legati a Roberts. I visitatori possono osservare mappe portolane dell’epoca, strumenti di navigazione come bussole e sestanti e dettagli sulle tattiche di combattimento navale utilizzate dai pirati. Nei Caraibi, Antigua e Barbuda offrono tour tematici lungo le coste dove Roberts aveva basi operative. Qui è possibile visitare porti storici, fortificazioni e baie nascoste che fungevano da rifugi sicuri per le navi pirata. A Saint Lucia e Saint Vincent, alcune escursioni guidate portano alle insenature utilizzate dai pirati per nascondere bottini e rifornimenti, con guide che raccontano aneddoti sulle imboscate e le battaglie navali. In Brasile, i porti di Recife e Bahia offrono tour storici che spiegano come Roberts e altri pirati pianificavano le loro incursioni, mostrando reperti storici, mappe e documenti che illustrano le rotte commerciali intercettate. Infine, Capo Lopez, in Gabon, rappresenta il punto culminante dell’itinerario: le escursioni lungo la costa permettono di esplorare i siti dei naufragi documentati, osservare la conformazione geografica che rese la navigazione così pericolosa e comprendere le sfide affrontate dai pirati. Ogni tappa combina storia, geografia e mito, offrendo una visione completa del contesto in cui Roberts operava e permettendo ai visitatori di vivere un’esperienza che unisce leggenda e realtà storica.

Conclusioni

La figura di Bartholomew Roberts rimane una delle più affascinanti della storia della pirateria. La sua abilità strategica, il rigore del suo codice e la capacità di comando lo hanno reso un leader rispettato e temuto. La leggenda della sua mappa del tesoro aggiunge mistero alla sua figura, alimentando il fascino e la curiosità di storici, archeologi e appassionati. Anche se il tesoro potrebbe non esistere più o essere stato recuperato in segreto, la storia di Roberts continua a stimolare immaginazione e avventura, dimostrando quanto le leggende possano intrecciarsi con la realtà storica e lasciare un’eredità duratura nella cultura popolare.


Fonti

Potete ascoltare il podcast che parla di questo articolo QUI

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